Tabuk, considerata la porta settentrionale della Penisola Arabica, è una città affascinante che racchiude l'essenza più autentica e incontaminata dell'Arabia Saudita. Questa regione si estende su un'area di circa 150.000 m² e vanta una storia millenaria che risale a 3.500 anni fa. In passato, rappresentava una stazione di sosta strategica per i pellegrini che partivano da Damasco per raggiungere Medina e proseguire fino alla Mecca.
Il Deserto di Tabuk offre paesaggi mozzafiato che variano dalle maestose dune alle formazioni rocciose uniche. Infatti, l'Hisma Valley è considerata il Wadi Rum dell'Arabia Saudita, essendo l'estensione del celebre deserto giordano. In questa regione si trova anche il canyon del Wadi Disah, un meraviglioso solco scavato dal letto di un fiume prosciugato, oggi completamente ricoperto da rigogliose palme. Dal punto di vista archeologico, Tabuk rappresenta la porta di accesso a un'area ricca di testimonianze storiche, tra cui le vestigia dell'antica popolazione dei Nabatei.
L'indice dei continuti:
1. Perché il Deserto di Tabuk è una meta così affascinante?
2. Quali sono i luoghi imperdibili da visitare?
3. Come prepararsi per esplorare il deserto di Tabuk?
4. Quali esperienze culturali e moderne offre la regione?
5. Il Deserto di Tabuk è la prossima grande meta?
Il Deserto di Tabuk rappresenta uno scrigno di meraviglie naturali e storiche ancora in gran parte inesplorato. Questa vasta distesa di sabbia e rocce, situata nel nord-ovest dell'Arabia Saudita, affascina i visitatori per numerose ragioni che la rendono una destinazione unica nel suo genere.
Il Deserto di Tabuk custodisce una storia millenaria che risale a oltre 3.500 anni. Questa regione è stata testimone di eventi biblici significativi: secondo le tradizioni, qui Mosè trascorse dieci anni in esilio volontario dopo essere fuggito dall'Egitto. Inoltre, questo territorio coincide con l'antica terra di Madyan (o Madian), menzionata nella Bibbia come la patria dei discendenti di Madian, figlio di Abramo.
La spiritualità permea ogni angolo di questo deserto. La "Moschea del Pentimento" (Masjid al-Tawba) risale all'epoca in cui il Profeta Maometto visitò Tabuk nel nono anno dell'Egira (630 d.C.). Anche antichi poeti preislamici come Antara e al-Nabigha hanno celebrato nei loro componimenti il monte Hasma, situato nelle vicinanze.
Nonostante le sue straordinarie caratteristiche, il Deserto di Tabuk rimane ancora una meta poco battuta dai flussi turistici di massa. Ciò consente ai visitatori di godere di un'esperienza autentica e incontaminata. Nella vasta Riserva Tabica, che si estende a nord della città fino al confine con la Giordania, sopravvivono specie animali ormai estinte in altre zone e tribù beduine che discendono dagli Howeitat, le bande alleate di Lawrence d'Arabia.
La tribù dei Beni Attiya, originaria della penisola arabica, mantiene ancora oggi il suo stile di vita ancestrale, allevando capre e cammelli tra le dune dorate che si estendono fino all'orizzonte.
Il vero fascino del Deserto di Tabuk risiede nei suoi paesaggi scultorei plasmati nei millenni. A est della città, il deserto di Al Araqana presenta un oceano di grandi dune color oro-rosso rame che al tramonto irradiano un intenso color rosso fuoco.
Particolarmente impressionante è la Wadi Hisma, caratterizzata da imponenti e scenografiche formazioni rocciose d'arenaria che emergono da sabbie colorate dal rosa al rosso, creando paesaggi che sembrano appartenere a un altro pianeta. Questo territorio fa parte della nuova area protetta "Neom Nature Reserve", dove è possibile avvistare orici, gazzelle e ibex che hanno ripopolato la zona.
Nella parte settentrionale delle Montagne dell'Hijaz si trova il fiore all'occhiello della regione: il Wadi Disah, un meraviglioso canyon scavato dal letto di un fiume prosciugato, oggi ricoperto da rigogliose palme. Il contrasto cromatico tra il verde intenso della vegetazione e i colori bruni-rossastri delle pareti rocciose crea uno spettacolo naturale di rara bellezza.
La regione di Tabuk nasconde tesori naturali e storici che meritano di essere esplorati. Ecco le gemme che ogni visitatore dovrebbe inserire nel proprio itinerario.
Il Wadi Disah, conosciuto anche come "La Valle delle Palme", è un canyon spettacolare che si estende per circa 15 chilometri attraverso il massiccio di arenaria del Jebel Qaraqir. Ciò che rende questo luogo veramente unico è il contrasto tra le maestose pareti rocciose verticali, che raggiungono altezze fino a 500 metri, e la rigogliosa vegetazione alimentata dal corso d'acqua che scorre nel fondo della valle. Per esplorare il wadi, è necessario proseguire con veicoli 4x4 dopo la fine della strada asfaltata, circa 10 km dopo il villaggio di Disah, spesso con autisti locali che offrono tour a partire da circa 300 riyal sauditi.
L'Hisma Valley, considerata il "Wadi Rum dell'Arabia Saudita", è un'estensione del celebre deserto giordano. Questo deserto non è sabbioso con alte dune come il Sahara, ma presenta un paesaggio sabbioso/roccioso con formazioni rocciose modellate dal vento. Jibal Hisma racchiude esempi di arte rupestre e iscrizioni in arabo cufico risalenti ai primi decenni dell'Islam. Il wadi più impressionante è il famoso Wadi Dham, la cui valle sabbiosa si snoda per più di 20 chilometri. Da non perdere il Grande Arco di Hisma, raggiungibile con una breve camminata di circa 10 minuti.
Al-Bad (anche chiamata Al-Bada) è un'antica oasi identificata con la biblica Madyan. Questo sito archeologico vanta notevoli tombe nabatee scavate nella roccia, simili a quelle di Petra e Hegra. L'area ospita circa nove importanti siti archeologici che coprono cinquemila anni di storia. Particolarmente interessanti sono le Grotte di Shuaib (Maghayer Shuaib), tombe nabatee del primo secolo d.C. con facciate decorate in stile corinzio, ionico e nabateo.
Sulla costa del Mar Rosso, a Ras Alsheikh Hamid, si trova il relitto dell'idrovolante Catalina. Nel 1960, Thomas Kendall, un imprenditore in pensione che aveva convertito l'aereo in uno yacht volante di lusso, stava compiendo un viaggio intorno al mondo con la sua famiglia quando furono attaccati da un gruppo di beduini che li scambiarono per commandos israeliani. L'aereo fu colpito da oltre 300 proiettili e dovette atterrare in emergenza. Fortunatamente, tutti i passeggeri sopravvissero e furono successivamente liberati con l'aiuto dell'ambasciatore americano.
Preparare un viaggio nel deserto di Tabuk richiede pianificazione attenta per garantire un'esperienza sicura e piacevole. Ecco le informazioni essenziali per organizzare la vostra avventura.
Il periodo ideale per visitare il deserto di Tabuk è da ottobre a marzo, quando il clima è mite e asciutto. Le temperature estive possono superare i 40°C, rendendo le esplorazioni quasi impossibili. Dicembre e febbraio offrono temperature particolarmente gradevoli, mentre novembre presenta il miglior equilibrio tra clima, esperienze culturali e minor affollamento.
Per Viaggiare in Arabia Saudita occorre un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi e un visto elettronico (eVisa). Il visto turistico costa 95€ e consente soggiorni fino a 90 giorni. Si consiglia di richiedere il visto online almeno 2-3 giorni prima della partenza.
Per esplorare il deserto è indispensabile un veicolo 4×4. Le compagnie come Budget, Sixt e Key Car Rental offrono servizi a Tabuk. I costi partono da circa 30€ al giorno, ma prenotando con due settimane d'anticipo si ottengono tariffe migliori.
Indispensabili sono scarpe da trekking, abbondante acqua, cappello, protezione solare e abbigliamento a strati per affrontare le escursioni termiche.
Tabuk offre diverse sistemazioni, tra cui il Best Western Plus Tabuk City Center, lo Skyline Tabuk Hotel e il Tulip Inn. Per la ristorazione, Western Road Steak & Grill, Al Qriah Al Tarithia e Sara Cafe sono tra i più apprezzati.
La regione di Tabuk offre un affascinante connubio di esperienze tradizionali e avveniristiche, permettendo ai visitatori di immergersi completamente nella cultura saudita.
Gli incontri con le tribù beduine rappresentano un'esperienza culturale imperdibile nella regione di Tabuk. Particolarmente interessante è l'opportunità di conoscere gli Howeitat, tribù storicamente alleata con Lawrence d'Arabia che mantiene ancora oggi il proprio stile di vita ancestrale. Alcuni tour offrono la possibilità di partecipare alla pastorizia di pecore e cammelli, vivendo un'autentica esperienza beduina.
La gastronomia saudita unisce l'antica eredità beduina alle moderne tendenze internazionali. Il kabsa, piatto nazionale a base di riso basmati, agnello e spezie come cardamomo e cannella, viene servito su grandi vassoi comuni. Altrettanto caratteristico è il mandi yemenita, tecnica ancestrale di cottura lenta nel deserto. Non manca il rituale del caffè arabo qahwa, simbolo dell'accoglienza saudita.
NEOM, progetto avveniristico annunciato nel 2017, sorgerà nella provincia di Tabuk con un investimento di 500 miliardi di dollari. Questa città futuristica comprenderà tre realtà principali: The Line, città verticale lunga 170 km che ospiterà 9 milioni di abitanti; Oxagon, distretto industriale galleggiante; e Trojena, località montana che ospiterà i Giochi invernali asiatici del 2029.
Nonostante sia possibile organizzare un viaggio autonomo, affidarsi a tour operator specializzati garantisce maggiore sicurezza e affidabilità. Disponibili escursioni guidate in 4x4 attraverso i deserti Hisma e Bajdah per esplorare formazioni di arenaria e siti archeologici. I tour organizzati offrono esperienze complete che combinano avventura, comfort e autenticità, permettendo di esplorare ogni angolo di questa terra straordinaria.
Il Deserto di Tabuk rappresenta davvero una delle gemme nascoste dell'Arabia Saudita, un luogo dove storia millenaria e natura incontaminata si fondono in un abbraccio affascinante. Questo territorio, rimasto a lungo fuori dalle rotte turistiche tradizionali, offre quindi un'esperienza autentica difficile da trovare altrove nel mondo moderno.
Indubbiamente, la regione soddisfa le aspettative di diversi tipi di viaggiatori: gli amanti della storia possono esplorare i siti nabatei di Al-Bad; gli appassionati di natura rimarranno incantati dal contrasto tra le rosse pareti rocciose e il verde lussureggiante del Wadi Disah; mentre i cercatori di avventura troveranno nella Hisma Valley un paradiso da esplorare con i veicoli 4×4.
La pianificazione attenta risulta fondamentale per godere al meglio di questa destinazione. Scegliere il periodo tra ottobre e marzo, procurarsi i documenti necessari e affidarsi a guide esperte sono passi essenziali per un'esperienza sicura e appagante.
Pertanto, il Deserto di Tabuk si distingue come destinazione unica anche grazie al suo straordinario contrasto tra tradizione e innovazione. Da una parte, le tribù beduine che mantengono uno stile di vita ancestrale; dall'altra, il futuristico progetto NEOM che promette di trasformare radicalmente questa regione nei prossimi anni.
Questo angolo dell'Arabia Saudita merita certamente un posto nelle liste dei viaggiatori più curiosi ed esigenti. Chi cerca un'esperienza autentica, lontana dal turismo di massa, troverà nel Deserto di Tabuk un tesoro inestimabile fatto di paesaggi mozzafiato, storia affascinante e cultura viva. L'Arabia Saudita sta aprendo le sue porte al mondo, e Tabuk rappresenta una delle sue gemme più preziose ancora da scoprire.