La tomba diwan, scolpita nella maestosa arenaria rosa oltre 2.000 anni fa, rappresenta una delle più affascinanti testimonianze dell'antica civiltà nabatea a Madain Saleh. Questo straordinario monumento, parte del primo sito UNESCO dell'Arabia Saudita, cattura immediatamente l'attenzione con la sua imponente camera che misura circa 12,8 metri di lunghezza, 9,9 metri di larghezza e 8 metri di altezza.
La Tomba Diwan in Arabia Saudita si trova non lontano da Al-Ula, in un'area ricca di storia dove oggi si contano più di 37.000 siti archeologici di diverse epoche. Infatti, l'intera regione di AlUla vanta un patrimonio culturale rimasto nascosto per molti anni, con ottanta sorgenti d'acqua che alimentano un'oasi lussureggiante estesa per 20 km in pieno deserto. Particolarmente notevole è Hegra, dichiarata patrimonio UNESCO nel 2008, che ospita oltre 110 tombe scavate nella roccia in eccellente stato di conservazione.
All'interno della tomba diwan, tre panche in pietra suggeriscono che questo spazio potesse fungere da triclinio per banchetti sacri o riunioni. Le iscrizioni tombali, scritte in aramaico, offrono preziose informazioni sui nomi, le relazioni, le occupazioni e le divinità del popolo che abitava questa regione durante il periodo di massimo splendore di Hegra, tra il I secolo a.C. e il 74 d.C.. Questo articolo esplorerà l'origine, l'architettura, le scoperte archeologiche e come visitare oggi questo straordinario tesoro dell'antichità.
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L'indice dei continuti:
1. Origine e importanza della Tomba Diwan
2. Architettura e simbolismo della Tomba Diwan
3. Scoperte archeologiche e conservazione
4. Visitare la Tomba Diwan oggi
5. Testimonianza di un'antica civiltà
I Nabatei emersero come potente civiltà araba che si stabilì nella regione tra il VI e il IV secolo a.C.. Originariamente nomadi provenienti dalla Penisola Arabica, erano già stanziati in Giordania intorno al 312 a.C., quando riuscirono a resistere ad Antigono, uno dei successori di Alessandro Magno. Grazie al controllo delle rotte commerciali, i Nabatei accumularono enormi ricchezze, creando un regno fiorente con capitale a Petra (l'antica Raqmu).
Durante il I secolo d.C., Hegra emerse come la città più meridionale del Regno Nabateo sotto il regno di Aretas IV (9 a.C. - 40 d.C.), diventando la seconda capitale dopo Petra. I Nabatei erano maestri dell'architettura, dell'agricoltura e dell'ingegneria idraulica, sviluppando tecniche avanzate di irrigazione che permisero loro di prosperare in ambienti desertici.
La posizione geografica di AlUla ne fece un centro cruciale per il commercio antico. Situata lungo la rotta carovaniera terrestre e collegata al porto di Egra Kome sul Mar Rosso, AlUla si trovava all'incrocio di importanti vie commerciali, inclusa la celebre Rotta dell'Incenso. Questa posizione strategica permetteva lo scambio di:
La regione vantava insediamenti umani permanenti sin dal 5000 a.C., ma fu sotto i Nabatei che raggiunse il suo massimo splendore. Le caratteristiche geografiche distintive, come l'oasi e le imponenti montagne di arenaria, combinate con un clima favorevole, permisero a numerose civiltà di prosperare.
Le tombe nabatee non erano semplici luoghi di sepoltura, ma riflettevano la prosperità e il talento artistico di questa civiltà. Molte tombe indicavano ranghi militari, portando gli archeologi a ipotizzare che il sito potesse essere stato una base militare nabatea, destinata a proteggere le attività commerciali dell'insediamento.
Il regno nabateo non si trovava solo all'incrocio di rotte commerciali, ma anche di culture diverse. Questo si riflette nei vari motivi decorativi delle facciate, che prendevano in prestito elementi stilistici da Assiria, Fenicia, Egitto e Alessandria ellenistica, combinati con lo stile artistico nativo. Inoltre, i Nabatei rappresentavano inizialmente le loro divinità come pilastri o blocchi senza caratteristiche, ma col tempo subirono l'influenza di Grecia e Roma, rendendo i loro dei antropomorfi.
La Tomba Diwan, con il suo spazio triclinio, rappresenta perfettamente questo incrocio di influenze culturali e religiose che caratterizzava la società nabatea nel suo periodo di massimo splendore.
La camera funeraria della Tomba Diwan si distingue per la sua imponente struttura ipogeica. A differenza di altre tombe nabatee, questa presenta una volta a botte finemente lavorata nella roccia, con pareti spesse fino a 1,5 metri che garantiscono stabilità e durata nel tempo. L'ingresso, caratterizzato da una soglia profonda, introduce il visitatore a uno spazio interno dalle proporzioni equilibrate.
Le pareti interne della Tomba Diwan mostrano un'affascinante combinazione di elementi decorativi. Particolarmente notevoli sono le incisioni che adornano diverse superfici della camera. Questi motivi, realizzati con straordinaria precisione, rivelano l'influenza di diverse culture mediterranee. In alcuni punti, tracce di pigmenti rossi e gialli suggeriscono che le pareti fossero originariamente dipinte, simili alle decorazioni trovate in altre tombe dell'area mediterranea dove ocra rossa, ematite e ocra gialla erano comunemente utilizzate.
Il nome stesso "Diwan" si riferisce alla particolare disposizione interna che ricorda un'antica sala del consiglio. Infatti, l'elemento più caratteristico della tomba sono le tre panche in pietra disposte a forma di U, che costituiscono un vero e proprio triclinio. Questa configurazione, simile a quella trovata nella "Tomba del Triclinio" etrusca del 470 a.C., serviva per i banchetti rituali in onore dei defunti. I Nabatei, similmente agli Etruschi, consideravano i riti funebri non come momenti di tristezza ma come celebrazioni festive, durante le quali si condivideva un ultimo pasto simbolico con il defunto nel suo passaggio verso l'aldilà.
I motivi decorativi presenti nella Tomba Diwan riflettono la ricca spiritualità nabatea. Elementi floreali stilizzati e rappresentazioni di uccelli simboleggiano la continuità della vita oltre la morte. Particolarmente significativi sono i motivi geometrici che adornano alcune sezioni della tomba, espressione di concetti cosmologici fondamentali nella religione nabatea. Alcune incisioni rappresentano motivi astrali, collegando la tomba al culto delle divinità celesti, mentre altre raffigurano elementi naturali come l'acqua e la vegetazione, simboli di rinascita in un ambiente desertico.
Gli scavi nella Tomba Diwan hanno rivelato numerosi reperti che illuminano la vita quotidiana nabatea. Durante le campagne archeologiche, sono stati rinvenuti frammenti di ceramica, monete e piccoli oggetti personali che evidenziano il sincretismo culturale della comunità cosmopolita dell'epoca.
Le iscrizioni in aramaico scoperte nella tomba offrono informazioni preziose sulla società nabatea. Molte contengono riferimenti a divinità locali, oltre a nomi e titoli dei proprietari della tomba e delle loro famiglie. Un'analisi attenta ha rivelato che il termine "rabbi" appare in alcuni testi, sebbene il suo significato nell'antichità differisca dall'uso moderno.
Il clima desertico rappresenta una continua minaccia per la conservazione della Tomba Diwan. L'erosione causata dal vento, le infiltrazioni d'acqua durante le rare ma intense piogge e le fluttuazioni termiche hanno contribuito al deterioramento di alcune superfici. Inoltre, la formazione di patine carbonatiche ha oscurato parti delle decorazioni originali.
Per proteggere questo tesoro archeologico, sono stati avviati importanti progetti di conservazione. Un memorandum d'intesa con il Dipartimento delle Antichità ha facilitato interventi di restauro utilizzando tecniche all'avanguardia. Gli sforzi includono la stabilizzazione strutturale, la pulizia delle superfici e l'installazione di sistemi di monitoraggio ambientale per prevenire ulteriori deterioramenti.
Esplorare la Tomba Diwan richiede un viaggio fino ad AlUla, nel nord-ovest dell'Arabia Saudita. La città è raggiungibile in aereo dalle principali città saudite come Jeddah e Riyadh, con voli diretti verso l'aeroporto nazionale di AlUla operati da Saudia Airlines 3-4 volte a settimana. Inoltre, chi proviene dalla Giordania può attraversare il confine presso Al Mudawara e percorrere circa quattro ore di strada fino ad AlUla. Dalla città, Hegra dista circa 30 chilometri.
L'accesso al sito archeologico è possibile esclusivamente tramite tour organizzati da Experience AlUla. Il tour standard di Hegra costa 95 SR e dura circa tre ore, includendo visite ai principali punti di interesse come la Tomba Diwan, Jabal AlBanat e l'iconica Tomba di Lihyan. I biglietti possono essere acquistati online con anticipo o presso il Winter Park Visitor Center, punto di partenza di tutti i tour. È consigliabile prenotare con largo anticipo, specialmente durante i periodi festivi.
Durante la visita, è essenziale proteggersi dal sole con occhiali, cappello e crema solare. In inverno, un foulard può riparare dal vento fastidioso. Arrivate almeno 30 minuti prima della partenza del tour e portate con voi la fotocamera per immortalare questi luoghi straordinari. Il noleggio auto è l'opzione migliore per spostarsi autonomamente nella regione.
Nei dintorni della Tomba Diwan si possono scoprire altre meraviglie come Jabal AlFil (Elephant Rock), Maraya e Dadan & Jabal Ikmah. Un'esperienza particolarmente suggestiva è "Hegra after Dark", disponibile in alcuni periodi dell'anno, che offre la possibilità di visitare il sito archeologico illuminato da lampade, con figuranti che rievocano la vita quotidiana dei Nabatei.
La Tomba Diwan rappresenta indubbiamente uno dei tesori più preziosi dell'antica civiltà nabatea, testimonianza silente di un popolo che seppe trasformare il deserto in un fiorente centro di commercio e cultura. Questo straordinario monumento, scolpito con maestria nella roccia arenaria oltre due millenni fa, racconta ancora oggi la storia di una civiltà sofisticata che dominò importanti rotte commerciali.
Durante la visita ad AlUla, quindi, l'esplorazione della Tomba Diwan offre un'esperienza unica di connessione con il passato. Gli elementi architettonici, come il triclinio e le panche in pietra disposte a forma di U, rivelano aspetti affascinanti dei rituali funerari nabatei. Parimenti significative sono le iscrizioni in aramaico che adornano le pareti, fornendo preziose informazioni sulla vita quotidiana, le relazioni sociali e le credenze religiose dell'epoca.
Nonostante le sfide ambientali e l'erosione naturale, gli sforzi di conservazione continuano a proteggere questo straordinario patrimonio per le generazioni future. Certamente, l'inclusione di Hegra nella lista UNESCO sottolinea l'importanza globale di questo sito archeologico.
Chiunque decida di intraprendere un viaggio verso questa meraviglia dell'antichità scoprirà un luogo dove storia, cultura e bellezza naturale si fondono perfettamente. Attraverso i tour guidati, i visitatori possono immergersi completamente nell'atmosfera di un tempo lontano, quando carovane cariche di spezie, incenso e beni preziosi attraversavano queste terre.
La Tomba Diwan ci ricorda, dunque, che il passato non è mai veramente perduto. Al contrario, resta scolpito nella pietra, pronto a raccontare le sue storie a chi è disposto ad ascoltare. Questo gioiello archeologico, insieme all'intera regione di AlUla, merita senza dubbio un posto speciale nell'itinerario di ogni viaggiatore appassionato di storia e culture antiche.