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Piazza Mohamed V

Piazza Mohamed V emerge dalle strade di Casablanca come un palcoscenico dove secoli di storia si intrecciano sotto i nostri occhi. Questa piazza, che occupa il 13° posto tra le 111 attrazioni cittadine, custodisce segreti architettonici e storie dimenticate che pochi visitatori riescono a cogliere completamente.

L'anno 1916 segna il momento cruciale della sua nascita, proprio agli albori del Protettorato francese del Marocco. Da allora, questo spazio ha attraversato metamorfosi straordinarie, cambiando identità come un attore che interpreta ruoli diversi. Place de France rappresentò la sua prima incarnazione, trasformandosi successivamente in Place des Nations Alliées dopo gli sconvolgimenti della Seconda Guerra Mondiale, fino ad acquisire l'attuale denominazione che onora l'ex sovrano marocchino. La posizione strategica, delicatamente equilibrata tra l'antica Medina e il nascente quartiere francese moderno, la consacrò rapidamente come epicentro amministrativo e civico della metropoli.

Chi cammina oggi attraverso questi spazi può osservare una galleria architettonica vivente. Gli edifici in stile moresco revivalista, eretti tra gli anni '20 e '30, formano una cornice teatrale attorno alla maestosa fontana monumentale che domina il centro. L'energia pulsante di questo luogo nasce dal continuo fluire di persone: abitanti locali che attraversano quotidianamente questi spazi, mentre stormi di piccioni creano una danza aerea caratteristica che anima ulteriormente l'atmosfera.

Questo racconto vi condurrà attraverso i meandri nascosti di Piazza Mohamed V, svelando come questo luogo rappresenti una chiave di lettura privilegiata per chi desidera scoprire l'essenza autentica di Casablanca. Dalle radici coloniali ai palazzi simbolo che la circondano, ogni pietra racconta capitoli affascinanti di una delle location più emblematiche del Marocco urbano.

 

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In Questo Articolo Parliamo di:

 

#1. Le origini coloniali di Piazza Mohamed V

#2. Gli edifici simbolo: un museo a cielo aperto

#3. Monumenti, fontane e simboli nascosti

#4. Il volto moderno della piazza e cosa vedere nei dintorni

#5. Conclusione

 

 

 

 

#1. Le origini coloniali di Piazza Mohamed V

 

Le radici di Piazza Mohamed V affondano nel terreno fertile dei primi decenni del controllo francese, quando l'ambizione coloniale iniziò a ridisegnare il volto urbano di Casablanca. Questo spazio rappresenta molto più di una semplice area di transito: costituisce una testimonianza tangibile di come il potere politico si manifesti attraverso l'architettura e l'urbanistica.

 

-La nascita della piazza durante il Protettorato francese

L'anno 1916 segna un momento decisivo nella storia urbana casablanchese. Sotto la direzione attenta del Residente-generale Hubert Lyautey, questo progetto ambizioso prese forma attraverso le competenze degli architetti Henri Prost e Joseph Marrast, incaricati di dare vita al nucleo della nascente "ville européenne" di Casablanca.

Il territorio che oggi accoglie visitatori e residenti raccontava una storia diversa prima di questa trasformazione radicale. L'area meridionale rispetto al quartiere della Medina ospitava le installazioni militari delle truppe coloniali francesi. La rapida modernizzazione che caratterizzò quel periodo storico elevò questo spazio al rango di fulcro per le istituzioni amministrative e civiche emergenti. Questo intervento urbanistico rappresentava solo una tessera del mosaico più ampio: un piano di espansione destinato a forgiare la Casablanca contemporanea che conosciamo.

 

-Ispirazione a Place Stanislas di Nancy

La genesi progettuale di questa piazza rivela connessioni geografiche e culturali affascinanti. Hubert Lyautey, forte delle sue origini nancéiennes, desiderava che la celebre Place Stanislas della sua città natale fungesse da riferimento per l'opera di Prost. Questa scelta non fu casuale: essa illumina i meccanismi attraverso cui l'architettura europea venne reinterpretata e adattata al contesto nordafricano.

Il risultato finale celebrava la magnificenza stilistica europea mentre abbracciava simultaneamente le tradizioni artistiche marocchine, materializzando così un'epoca di profondi mutamenti culturali.

 

-I primi nomi della piazza e il loro significato

La nomenclatura di questo luogo ha attraversato diversi capitoli, ciascuno specchio fedele delle vicissitudini politiche del paese. La denominazione originale di Grande Piazza (Grande place) lasciò successivamente spazio a Piazza di Francia (Place de France).

Le successive trasformazioni in Piazza della Vittoria (Place de la Victoire), Piazza Amministrativa (Place administrative) e Piazza del Maresciallo Lyautey (Place du Maréchal Lyautey) non rappresentarono semplici cambiamenti nominali. Ogni nuova denominazione cristallizzava l'evolversi dei rapporti tra il Marocco e la potenza coloniale francese.

Questo stesso suolo accolse la storica dichiarazione di indipendenza marocchina nel corso del XX secolo, trasformando definitivamente la piazza in un simbolo nazionale di primaria importanza. L'attuale nome di Piazza Mohamed V onora la memoria del sovrano che condusse la nazione attraverso le complesse transizioni della metà del Novecento verso la libertà politica.

 

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#2. Gli edifici simbolo: un museo a cielo aperto

 

Attorno a Piazza Mohamed V si dispiega una straordinaria raccolta di palazzi istituzionali, ognuno dei quali racconta capitoli affascinanti della storia architettonica casablanchese. Questi edifici formano un ensemble unico dove stili Art Déco e neo-moresco dialogano armoniosamente, creando un paesaggio urbano di rara bellezza.

 

-Palais de Justice: eleganza moresca e Art Déco

Joseph Marrast firmò nel 1925 questo capolavoro di sintesi stilistica, dove l'eredità coloniale francese si fonde magistralmente con le tradizioni decorative marocchine. L'occhio viene immediatamente catturato dall'imponente portale ad arco centrale, la cui ispirazione deriva direttamente dall'iwan persiano, mentre le intricate decorazioni in zellij creano giochi cromatici che cambiano con la luce del giorno.

 

-Wilaya e Torre dell'Orologio: il cuore amministrativo

Sul versante meridionale si erge maestoso l'edificio della Wilaya, oggi sede dell'amministrazione regionale. Marius Boyer concepì questo palazzo come Hôtel de Ville, completandolo nel 1927 con caratteristiche Art Déco che ancora oggi sorprendono per la loro modernità. La torre dell'orologio modernista si slancia per 50 metri verso il cielo, con i suoi quattro quadranti che scandiscono il tempo cittadino e creano un punto di riferimento visivo nell'orizzonte casablanchese.

 

-Ufficio Postale Centrale: sobrietà e funzionalità

Adrien Laforgue si ispirò alla Grand'Poste di Algeri per progettare questo edificio nel 1918, creando una facciata neo-moresca dove colonne in pietra sostengono archi eleganti decorati con vivaci mosaici. L'autentica meraviglia si svela però all'interno: la sala principale custodisce un magnifico soffitto intagliato che trasforma una semplice operazione postale in un'esperienza estetica memorabile.

 

-Banca Al-Maghrib: decorazioni e potere economico

Gli architetti Cadet e Brion orchestrarono la costruzione di questo edificio attraverso tre fasi distinte durante il XX secolo. I progetti iniziali risalgono al 1922, mentre i cantieri presero vita nel marzo 1923. Ogni dettaglio testimonia l'eccellenza artigianale marocchina: la facciata in pietra intagliata di Salé, il portico d'ingresso sostenuto da colonne di marmo e la cupola in legno di cedro naturale impreziosita da inserti in vetro creano un insieme di rara raffinatezza.

 

-Consolato Francese: storia e trasformazioni

Questo palazzo emblematico continua a testimoniare l'influenza storica francese sulla città, contribuendo all'armonia architettonica che caratterizza il perimetro della piazza.

 

-Place d'Armes: da circolo militare a sede della polizia

L'evoluzione funzionale di questo spazio rispecchia i cambiamenti sociali della città. Quello che un tempo serviva come punto di raccolta per le truppe militari ospita oggi la stazione di polizia, mantenendo la vocazione di sicurezza pubblica pur con una trasformazione radicale del suo scopo originario.

 

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#3. Monumenti, fontane e simboli nascosti

 

Oltre alla maestosità architettonica che circonda la piazza, Piazza Mohamed V racchiude dettagli monumentali che narrano capitoli meno visibili della storia casablanchese. Questi elementi, frequentemente ignorati da chi attraversa lo spazio con fretta, rivelano stratificazioni storiche di notevole interesse per l'osservatore attento.

 

-La statua equestre di Lyautey: spostamenti e significato

La figura bronzea di Louis Hubert Gonsalve Lyautey, primo Residente-generale del protettorato francese dal 1912 al 1925, costituisce uno dei testimoni scultorei più eloquenti dell'epoca coloniale. Lo scultore François Cogné realizzò quest'opera imponente nel 1933, collocandola inizialmente nel cuore stesso della piazza. Oggi la statua ha trovato una nuova dimora all'interno del perimetro del Consolato Francese. Questo riposizionamento geografico rispecchia le trasformazioni politiche post-indipendenza, quando numerosi simboli del periodo coloniale furono deliberatamente ricollocati, creando una nuova geografia simbolica urbana.

 

-La fontana musicale: punto d'incontro e simbolo popolare

Il centro della piazza ospita una fontana monumentale che cattura inevitabilmente l'attenzione di chi vi si avvicina. Durante le ore vespertine, quest'elemento architettonico si trasforma in uno spettacolo acquatico luminoso che affascina sia residenti che visitatori. La fontana funge da magnete sociale, attirando casablanchesi di ogni età che vi si radunano per socializzare, trasformandosi così nel vero epicentro della vita comunitaria locale.

 

-Perché è chiamata Piazza dei Piccioni

L'appellativo popolare "Piazza dei Piccioni" deriva dalla straordinaria concentrazione di volatili che ha eletto questo spazio come dimora permanente. Questi abitanti alati rappresentano spesso il primo elemento che colpisce chi visita la piazza per la prima volta. Diversi abitanti del quartiere alimentano quotidianamente questi uccelli, generando un ecosistema urbano vivace ma talvolta caotico. Alcuni viaggiatori suggeriscono cautela: l'abbondante popolazione di piccioni può rendere l'esperienza particolarmente intensa per chi preferisce mantenere una certa distanza da questi coinquilini urbani.

 

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#4. Il volto moderno della piazza e cosa vedere nei dintorni

 

Piazza Mohamed V dimostra come il patrimonio storico possa dialogare armoniosamente con l'architettura contemporanea, offrendo ai visitatori un panorama culturale che abbraccia diverse epoche.

 

-CasArt Grand Theatre: architettura contemporanea

Il versante libero della piazza ospita il CasArts, opera dell'architetto Christian de Portzamparc completata nel 2019. Questo ambizioso progetto di 20.245 m² aspira a diventare il più grande teatro del continente africano, articolandosi in una sala polivalente da 1.800 posti e un teatro modulabile da 600 posti. La struttura presenta padiglioni bianchi che evocano una medina culturale contemporanea, mentre le fessure architettoniche conducono i visitatori verso una galleria pubblica caratterizzata da pilastri rossi dalle forme curve.

 

-Passeggiata verso la Cattedrale del Sacro Cuore

Pochi minuti di cammino separano la piazza dall'ex Cattedrale del Sacro Cuore, imponente testimonianza architettonica degli anni '30 che fonde elementi gotici e art déco. Due torri campanarie, dalle linee che richiamano i minareti, sovrastano l'edificio a cinque navate. Oggi sconsacrata, la struttura accoglie mostre temporanee, trasformandosi in spazio culturale dinamico.

 

-Connessione con il Parco della Lega Araba

Adiacente alla piazza si sviluppa il Parco della Lega Araba, distesa verde di 30 ettari punteggiata da viali ombreggiati da alte palme da dattero. Questo polmone urbano rappresenta un rifugio prezioso durante le giornate più calde, offrendo momenti di pausa tra le esplorazioni della città.

 

-Cosa vedere a Casablanca in un giorno partendo dalla piazza

La posizione strategica di Piazza Mohamed V la rende un punto di partenza eccezionale per esplorazioni urbane. La Moschea di Hassan II, le Corniche, il mercato centrale, il quartiere Habbous e la medina storica risultano tutti facilmente accessibili, permettendo di costruire un itinerario urbano completo e soddisfacente nell'arco di una singola giornata.

 

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#5. Conclusione

 

Attraverso questo viaggio esplorativo, Piazza Mohamed V si è rivelata un laboratorio vivente dove diverse epoche storiche dialogano costantemente. L'intreccio tra eredità coloniale e identità contemporanea plasma un'esperienza che supera la semplice osservazione turistica, offrendo una comprensione profonda delle dinamiche culturali casablanchesi.

Ogni elemento architettonico osservato durante questa esplorazione - dalla maestosa fontana centrale agli edifici che circondano lo spazio - contribuisce a formare un codice di lettura urbana unico. Gli stormi di piccioni, divenuti parte integrante dell'identità locale, aggiungono una dimensione quotidiana che rende questo luogo autentico e spontaneo.

L'analisi condotta ha dimostrato come questa piazza funzioni quale fulcro strategico per scoprire altre meraviglie della metropoli: la grandiosa Moschea di Hassan II, le suggestive Corniche e l'antica medina diventano tappe naturali di un percorso che inizia proprio da questi spazi centrali.

L'evoluzione continua rappresenta forse l'aspetto più affascinante emerso dalla nostra indagine. L'integrazione del CasArts Grand Theatre testimonia la capacità di questo luogo di accogliere innovazioni contemporanee senza perdere il proprio carattere storico distintivo. Questa capacità di adattamento rispecchia perfettamente lo spirito resiliente di Casablanca stessa.

La scoperta di Piazza Mohamed V equivale quindi a decifrare un codice urbano complesso, dove ogni dettaglio architettonico e ogni angolo nascosto narrano capitoli fondamentali della storia marocchina moderna. Quest'esperienza di esplorazione guidata permette di cogliere sfumature e significati che sfuggirebbero a uno sguardo superficiale, trasformando una semplice visita in un autentico percorso di conoscenza della cultura nordafricana.

 

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