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Le Tombe dei Nobili

Le tombe dei nobili egizi rappresentano un affascinante capitolo della storia dell'antico Egitto. Questi monumenti funebri, costruiti per l'élite della società egizia, offrono uno sguardo unico sulla vita e le credenze dell'epoca. Le tombe egizie dei nobili non solo testimoniano la ricchezza e il potere dei loro occupanti, ma anche la sofisticata arte e architettura dell'antico Egitto.

Questo articolo esplora la storia delle tombe dei nobili egizi, analizzandone l'architettura e il design. Esamina inoltre le scoperte archeologiche più significative legate a questi siti, gettando luce sui misteri che ancora circondano queste antiche sepolture. Attraverso questo viaggio nel tempo, scopriremo come questi monumenti continuino a influenzare la nostra comprensione di una delle civiltà più affascinanti della storia.

 

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L'indice:

#1. Storia delle Tombe dei Nobili

#2. Architettura e Design

#3. Scoperte Archeologiche Significative

#4. Conclusione

 

1- Storia delle Tombe dei Nobili

Origini e sviluppo

Le tombe dei nobili egizi hanno una storia che affonda le radici nell'antichità. La loro disposizione nel territorio era strettamente legata al rituale funerario egiziano. Contrariamente alla credenza diffusa che le necropoli si trovassero principalmente sulla riva sinistra del Nilo, recenti indagini hanno dimostrato una quasi equivalenza quantitativa tra le tombe sulla riva destra e sinistra. Il fattore determinante per la loro localizzazione era la presenza di colline di calcare, ideali per la costruzione di tombe ipogee, una preferenza evidente degli Egizi per tutta la durata della loro storia.

 

Periodi storici principali

Le tombe dei nobili hanno avuto un'evoluzione nel corso dei secoli. Sebbene manchino evidenze di necropoli dei periodi più antichi, in particolare del Medio Regno, l'area tebana ha visto un utilizzo continuo come luogo di sepoltura. Le tombe dell'Antico Regno e quelle di epoca tarda sono state identificate, mentre quelle di altri periodi storici risultano ancora non databili con certezza. L'assenza di necropoli del Medio Regno è particolarmente sorprendente, considerando il grande impulso dato alla regione dal faraone Amenemhat III attraverso grandiosi lavori di bonifica.

 

Funzione e significato

Le tombe dei nobili egizi avevano una struttura modulare che comprendeva tre elementi essenziali: una sovrastruttura, una camera funeraria e un elemento di raccordo tra le due. Questa configurazione privilegiava i luoghi in cui era possibile scavare nella roccia delle colline lungo il fiume. Laddove non vi erano montagne, come a Herakleopolis, le tombe venivano scavate nel terreno al termine di profondi pozzi, con sovrastrutture ora perdute. Questi complessi lavori di scavo richiedevano ingenti mezzi economici, suggerendo che la scelta del luogo di sepoltura fosse guidata più da principi di economia che da considerazioni cultuali.

Le tombe dei nobili non solo servivano come luoghi di riposo eterno, ma riflettevano anche lo status sociale e il potere dei loro occupanti. La loro architettura e decorazione offrivano uno sguardo unico sulla vita e le credenze dell'antica società egizia, rappresentando un importante patrimonio culturale e storico.

 

 

2- Architettura e Design

L'architettura delle tombe dei nobili egizi riflette la profonda connessione tra la vita terrena e l'aldilà nella cultura dell'antico Egitto. Questi monumenti funebri non erano semplici strutture, ma vere e proprie "case dell'eternità" progettate per garantire al defunto una vita eterna.

 

Struttura tipica

Le tombe dei nobili seguivano generalmente una struttura modulare che comprendeva tre elementi essenziali: una sovrastruttura, una camera funeraria e un elemento di raccordo tra le due. La scelta del luogo di sepoltura era guidata più da principi di economia che da considerazioni cultuali, privilegiando aree dove fosse possibile scavare nella roccia delle colline lungo il fiume.

In assenza di montagne, come a Herakleopolis, le tombe venivano scavate nel terreno al termine di profondi pozzi, con sovrastrutture ora perdute. Questi complessi lavori di scavo richiedevano ingenti mezzi economici, sottolineando lo status sociale elevato dei loro occupanti.

 

Decorazioni e arte funeraria

L'arte funeraria egizia era intrinsecamente legata alla concezione della vita dopo la morte. Le pareti delle tombe erano ornate con scene dipinte o incise che ritraevano aspetti della vita quotidiana del defunto, come agricoltura, caccia, pesca e banchetti. Queste rappresentazioni seguivano un codice artistico che privilegiava la chiarezza e la completezza simbolica rispetto alla prospettiva realistica.

Le figure umane erano rappresentate secondo la "legge della frontalità": la testa di profilo con l'occhio frontale, il busto visto di fronte e le gambe di profilo. Questo sistema permetteva di mostrare ogni parte del corpo nella sua forma più riconoscibile. Gli animali, invece, erano raffigurati lateralmente, ma con le corna o le orecchie viste frontalmente.

 

Variazioni regionali

Le variazioni regionali nell'architettura delle tombe dei nobili erano influenzate da fattori geografici e culturali. Ad esempio, le tombe di Amarna, l'antica Akhetaton, presentavano caratteristiche uniche legate al periodo di Akhenaton. Nonostante l'alto numero di popolazione della città, sono note solo 50 tombe, di cui solo 24 recanti iscrizioni e nessuna comunque ultimata.

Le tombe di Amarna erano scavate nella falesia, con accesso generalmente nella parete verticale. Questa particolarità le ha rese meno soggette a interramenti, ma più facilmente accessibili, tanto che vennero prescelte dai monaci copti come abitazioni.

In conclusione, l'architettura e il design delle tombe dei nobili egizi rappresentano un'importante testimonianza della loro visione del mondo e della religione, offrendo uno sguardo unico sulla vita e le credenze dell'antica società egizia.

 

3- Scoperte Archeologiche Significative

Prime esplorazioni

Le tombe dei nobili egizi hanno attirato l'attenzione degli esploratori occidentali fin dal XVIII secolo. Il primo a raggiungere Tebe e le necropoli fu l'abate francese Claude Sicard, che segnalò la presenza del "palazzo di Gurna", oggi noto come il Tempio funerario di Seti I. A metà del Settecento, il vescovo anglicano Richard Pococke fu il primo a menzionare e rappresentare graficamente le tombe private tebane.

La spedizione napoleonica del 1799 ha avuto un impatto significativo sulla ricerca archeologica in Egitto. Successivamente, Giovan Battista Belzoni ha condotto importanti esplorazioni nell'area tebana, documentando non solo le tombe ma anche le popolazioni locali e i loro costumi.

 

Scoperte moderne

Le prime indagini scientifiche sistematiche iniziarono nel 1855 con Alexander Henry Rhind, che pubblicò i risultati dei suoi lavori nel 1862. Auguste Mariette, in qualità di direttore del Servizio delle Antichità, ha assunto la responsabilità dell'area, dando inizio a una nuova era di scoperte.

Nel 2011, la scoperta della tomba KV64 ha aggiunto un nuovo capitolo alla storia della Valle dei Re. Questa tomba conteneva i resti di due persone, tra cui Nehmes Bastet, una sacerdotessa dell'antico Egitto. Si ritiene che la tomba sia stata saccheggiata alla fine del Nuovo Regno, intorno al 1077 a.C.

 

Tecnologie di ricerca avanzate

Le tecniche di scavo nella Valle dei Re hanno subito una notevole evoluzione nel corso degli anni. Inizialmente, gli scavi erano condotti manualmente con strumenti semplici. Nel XIX secolo, l'introduzione della polvere da sparo ha accelerato il processo, ma ha causato danni significativi alle tombe.

Oggi, le tecnologie avanzate come il radar a penetrazione terrestre (GPR) e la scansione 3D sono impiegate per esplorazioni non invasive e per la mappatura delle tombe, preservando l'integrità dei siti. Queste tecnologie hanno permesso di scoprire nuove tombe e di documentare graffiti e sistemi di controllo delle inondazioni dell'antichità.

L'archeologo Zahi Hawass sta guidando nuove escavazioni nella Valle dei Re alla ricerca di tombe ancora non scoperte. Recentemente, è stata rinvenuta una tomba risalente al XIII secolo a.C., contenente i resti mummificati di un sacerdote e sua moglie, oltre a numerosi artefatti ben conservati.

 

4-  Conclusione

La maggior parte di ciò che è possibile visitare oggi relativo all’Antico Egitto è dedicato esclusivamente alla casa reale faraonica. Le architetture monumentali che i sovrani d’Egitto commissionarono nel corso della storia di questa grandiosa civiltà ha passato la prova del tempo meglio di qualunque altro reperto o testimonianza,  sia per le imponenti dimensioni, sia per la loro realizzazione ricavata dalla roccia. Le Tombe dei Nobili costituiscono un’interessante meta tra i siti presenti sulla riva occidentale, valida alternativa alla monotonia dell’immagine trionfale della conquista dei faraoni e alle rappresentazioni della vita eterna dopo la morte nei templi e nelle tombe reali.      
 
Situati tra i Ramesseum e il Tempio di Hatshepsut questi complessi funerari risultano scavati all’interno di un pendio roccioso e dedicati a funzionari, governatori, ad altre figure della classe nobile.  Al loro interno si possono ammirare delle pregevoli  e realistiche raffigurazioni su temi come la natura e la vita quotidiana, che ci offrono uno sguardo autentico sullo stile di vita della popolazione durante l’epoca dell’Antico Egitto.

 

La visita a questo sito si può rivelarsi difficile in assenza di una guida, anche a causa delle scarse indicazioni presenti sul sito, ma resta in ogni caso una fuga piacevole dalle mete più affollate della Valle dei Re e dagli altri complessi templari principali. Un biglietto a parte dovrà essere acquistato presso un apposito ufficio sulla riva occidentale per ogni tomba che vorrete visitare.

 

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