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Mausoleo di Mohamed V

Mausoleo di Mohamed V

Rabat custodisce un tesoro che trascende la semplice architettura: il mausoleo di Mohammed V emerge dalla capitale marocchina come testimonianza vivente di un'epoca che ha ridefinito il destino di una nazione. Questo capolavoro architettonico racchiude tra le sue mura di marmo bianco secoli di storia, tradizione e l'anima stessa del Marocco indipendente.

Dieci anni di lavoro meticoloso, dal 1961 al 1971, hanno dato vita a questo magnifico edificio. Quattrocento artigiani marocchini hanno dedicato le loro competenze ancestrali alla creazione di quello che oggi rappresenta il cuore pulsante della memoria nazionale. Nel centro di Rabat, questo santuario ospita le spoglie di Mohammed V, l'artefice dell'indipendenza marocchina conquistata nel 1956, figura che ancora oggi risuona profondamente nell'affetto del popolo marocchino. Accanto al padre della patria riposano i suoi due figli: il re Hassan II e il principe Moulay Abdellah.

L'eccezionalità di questo complesso architettonico risiede nella sua capacità di unire bellezza e significato storico. Realizzato secondo i canoni dello stile tradizionale arabo-andaluso, il mausoleo si dispiega su 1500 metri quadrati di pura maestria artistica. Marmo bianco di Carrara e mosaici di zellige creano un dialogo visivo che conquista ogni visitatore, mentre la sua posizione strategica accanto alla Torre di Hassan stabilisce un ponte temporale con il glorioso passato almohade della città.

L'inizio dei lavori nel 1961 coincise infatti con il restauro della spianata dell'antica moschea in rovina, di cui la torre rappresentava l'eredità incompiuta. Questa scelta urbanistica non fu casuale: creava una continuità narrativa tra diverse epoche storiche. Dal 2012, l'UNESCO ha riconosciuto questo tesoro architettonico inserendolo nella lista dei patrimoni dell'umanità, certificando il suo valore universale per la cultura mondiale.

Questo articolo vi accompagnerà alla scoperta dei segreti e della storia di un monumento che ha saputo diventare simbolo nazionale e meta irrinunciabile per chi desidera comprendere l'essenza del Marocco contemporaneo.

 

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In Questo Articolo Parliamo di:

 

 

#1. L'eredità di Mohammed V e la nascita del mausoleo

#2. Architettura e simbolismo del mausoleo

#3. Gli elementi del complesso: oltre la tomba

#4. La Torre di Hassan e il legame con il mausoleo

#5. Conclusione

 

#1. L'eredità di Mohammed V e la nascita del mausoleo

 

La genesi del mausoleo affonda le radici nella straordinaria figura del sovrano che ridisegnò i confini del destino marocchino. Questo monumento trascende la funzione di semplice sepolcro: costituisce un omaggio tangibile alla memoria di un leader che seppe trasformare le aspirazioni di un popolo in realtà storica.

 

-Il ruolo di Mohammed V nell'indipendenza del Marocco

Mohammed V emerge dalle pagine della storia moderna marocchina come protagonista assoluto di una stagione di cambiamenti epocali. L'ascesa al trono nel 1927 lo collocò al centro del complesso scenario del protettorato francese, dove la sua personalità si rivelò ben presto eccezionale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo rifiuto categorico di ratificare i decreti antisemiti rappresentò un gesto di straordinario coraggio, offrendo protezione alla comunità ebraica marocchina.

L'escalation della sua resistenza al dominio coloniale toccò il culmine nel 1953, quando le autorità francesi decisero per il suo esilio forzato in Madagascar, accompagnato dall'intera famiglia reale. Questa decisione, lungi dal soffocare le velleità indipendentiste, alimentò invece la fiamma della resistenza popolare. Il suo rientro trionfale nel 1955 suonò come preludio dell'indipendenza che il Marocco avrebbe conquistato nel 1956.

 

-Perché è considerato il padre della nazione

L'affetto che ancora oggi il popolo marocchino nutre per Mohammed V nasce dalla sua capacità di guidare il paese verso l'indipendenza senza fratture interne. La sua opera post-indipendenza si distinse per un approccio che coniugava modernizzazione e preservazione dell'identità culturale e religiosa nazionale.

La sua concezione di un Marocco plurale, capace di abbracciare arabi, berberi ed ebrei sotto un'unica bandiera, gettò le fondamenta della nazione contemporanea. L'adozione del titolo regale nel 1957, sostituendo quello sultanale, sancì simbolicamente l'avvento di un'epoca nuova. La sua morte improvvisa nel 1961 privò il Marocco non soltanto di un monarca, ma di una figura paterna che aveva saputo incarnare l'unità nazionale.

 

-La scelta simbolica del luogo accanto alla Torre di Hassan

La decisione di edificare il mausoleo nelle immediate vicinanze della Torre di Hassan racchiude un significato che va oltre le considerazioni urbanistiche. Questo sito conservava già una densità storica particolare, ospitando i resti dell'antica moschea almohade, emblema delle glorie passate del regno.

La collocazione del mausoleo in questo preciso punto geografico tesseva un filo narrativo tra l'eredità imperiale marocchina e l'alba dell'era indipendente. La prossimità alla torre incompiuta di Hassan, testimonianza del XII secolo, genera un confronto visivo tra temporalità distinte: l'incompiutezza della struttura antica e la perfezione del mausoleo moderno narrano la parabola di una nazione che, pur onorando le proprie origini storiche, si protende verso l'avvenire con determinazione.

 

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#2. Architettura e simbolismo del mausoleo

 

L'arte islamica moderna trova la sua espressione più eloquente nelle forme del mausoleo di Mohammed V, dove tradizione e innovazione si fondono sotto la visione dell'architetto vietnamita Eric Vo Toan. Questo esempio straordinario di maestria costruttiva rivela segreti architettonici che parlano tanto al cuore quanto alla mente.

 

-Stile arabo-andaluso e materiali pregiati

L'edificio si presenta come una lezione magistrale di architettura tradizionale arabo-andalusa, eppure nasconde una struttura sorprendentemente moderna fondata su principi di economia materiale e modularità costruttiva. Portici eleganti ornati da archi moreschi polilobati abbracciano la struttura, mentre le pareti superiori svelano intricati motivi sebka che danzano sulla superficie come antiche melodie scolpite nella pietra.

 

-Il significato del tetto verde e del marmo bianco

Carrara e Serre di Rapolano hanno donato i loro marmi più pregiati per rivestire le pareti esterne, travertino e marmo bianco che catturano e riflettono la luce del sole africano creando un effetto di luminosità quasi soprannaturale. Sopra questa base candida, il tetto piramidale si tinge del verde del paradiso islamico, piastrelle che echeggiano la stella della bandiera nazionale e richiamano l'emblema secolare della dinastia alawide.

 

-Decorazioni in zellige, stucchi e legno intagliato

Varcare la soglia significa entrare in un universo di maestria artigianale senza eguali. Motivi di zellige dai colori vivaci si alternano a calligrafie coraniche e stucchi raffinati, ogni superficie racconta capitoli della cultura marocchina attraverso un linguaggio decorativo che trasforma l'architettura in narrativa visiva. Marmo bianco e granito compongono i pavimenti della camera funeraria, creando un'atmosfera dove solennità ed eleganza si incontrano.

 

-La cupola dorata e le finestre colorate

La vera meraviglia architettonica risiede nella cupola: mogano e cedro dell'Atlante sapientemente intagliati sostengono una struttura interamente avvolta da sottili lamine d'oro, mentre vetri colorati francesi filtrano la luce creando giochi cromatici che mutano durante le ore del giorno. Sotto questa volta celeste riposa il sarcofago reale in onice bianco pakistano, custode delle spoglie di Mohammed V. Un balcone perimetrale permette ai visitatori di alzare lo sguardo verso questa cupola dorata, momento di contemplazione che rivela l'intera magnificenza dell'opera.

 

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#3. Gli elementi del complesso: oltre la tomba

 

La maestosità del mausoleo si svela completamente solo quando si considera l'intero complesso monumentale. Ogni elemento architettonico contribuisce a creare un insieme armonioso dove ogni dettaglio possiede un significato preciso e una funzione estetica ben definita.

 

-La moschea adiacente e il padiglione occidentale

L'equilibrio visivo del sito viene sapientemente orchestrato dalla presenza di una moschea situata tra il mausoleo e la Torre di Hassan, deliberatamente costruita a un livello inferiore per preservare la prospettiva delle due strutture principali. Questa moschea, riservata esclusivamente ai fedeli musulmani, sfoggia esternamente fontane impreziosite dalla raffinata tecnica dello zellige.

All'angolo sud-ovest del complesso, un elegante padiglione rettangolare all'aperto cattura l'attenzione con le sue file di archi e le decorazioni a motivi sebka. Questo spazio è stato concepito come museo dedicato alla dinastia alawide, aggiungendo un ulteriore livello narrativo alla visita del complesso.

 

-Le fontane e i porticati decorati

L'acqua e la luce danzano insieme attraverso il complesso grazie a grandi lampade traforate e numerose fontane a muro che punteggiano sia gli spazi interni che esterni. Particolarmente suggestiva risulta l'imponente fontana posizionata davanti alla Torre di Hassan, collocata a un livello inferiore rispetto alla spianata principale, creando un effetto scenografico di notevole impatto.

 

-Le guardie reali e il cerimoniale

La solennità del luogo trova la sua espressione più visibile nelle guardie reali marocchine che presidiano l'ingresso del complesso. Alcune di esse montano la guardia a cavallo, indossando uniformi rosse impreziosite da mantelli bianchi e berretti verdi. Il cambio della guardia, pur non costituendo una cerimonia ufficialmente programmata, si è trasformato nel tempo in un momento di particolare fascino per i visitatori.

 

-Le tombe di Hassan II e Moulay Abdellah

Il cuore spirituale del mausoleo si concentra sotto la cupola dorata, dove il sarcofago in onice bianco di Mohammed V occupa la posizione centrale. Gli angoli della camera funeraria accolgono le tombe del principe Moulay Abdellah (1935-1983) e di Hassan II, sovrano del Marocco dal 1961 al 1999. Quest'ultimo, figlio e successore di Mohammed V, trovò qui la sua dimora eterna nel 1999, completando così il ciclo dinastico che unisce tre generazioni della monarchia alawide.

 

Mausoleo di Mohamed V

 

#4. La Torre di Hassan e il legame con il mausoleo

 

Nello stesso spazio sacro dove sorge il mausoleo, una storia antica attende di essere raccontata. La Torre di Hassan si erge come testimone silenzioso di sogni mai realizzati, creando con il mausoleo un dialogo architettonico che attraversa otto secoli di storia marocchina.

 

-Storia della torre incompiuta

Dietro questa torre si nasconde una delle storie più affascinanti dell'architettura islamica. Nel 1196, il sultano almohade Abu Ya'qub Yusuf II concepì un progetto di proporzioni straordinarie: edificare il monumento religioso più grandioso del XII secolo. L'ambizione era immensa, ma il destino aveva altri piani. Quando i lavori si arrestarono nel 1199, alla morte del sultano, la torre aveva raggiunto soltanto 44 metri di altezza, esattamente la metà dei previsti 80 metri. Quello che doveva celebrare la magnificenza dell'impero almohade rimase per sempre incompiuto, trasformandosi paradossalmente nel simbolo più eloquente di quell'epoca.

 

-Il progetto della grande moschea almohade

L'ambizione del sultano andava ben oltre una semplice torre. Il minareto costituiva solamente un elemento di una moschea dalle dimensioni stupefacenti: 183 per 139 metri di estensione. Questo colosso religioso avrebbe dovuto accogliere 20.000 fedeli attraverso le sue 21 navate laterali. L'astronomo Jabir Ibn Aflah, incaricato della progettazione, seguì il medesimo schema architettonico che aveva reso immortali la Giralda di Siviglia e la Koutoubia di Marrakech. Un dettaglio rivela l'ingegnosità dell'epoca: all'interno della torre non esistono gradini, ma rampe inclinate che permettevano al muezzin di raggiungere la sommità a cavallo.

 

-Il restauro del sito nel XX secolo

La natura riservò un'altra prova a questo sito millenario. Il devastante terremoto di Lisbona del 1755 inflisse danni irreparabili alla struttura, cancellando definitivamente i colonnati della spianata. Tuttavia, gli anni Sessanta del Novecento portarono una rinascita inaspettata. Durante la costruzione del mausoleo, lo spazio antistante la Torre di Hassan fu oggetto di un attento restauro. Gli architetti orchestrarono sapientemente il riposizionamento delle antiche colonne per accogliere armoniosamente il nuovo edificio. Il riconoscimento UNESCO del 2012 suggellò infine l'importanza storica e culturale dell'intero complesso.

 

 

#5. Conclusione

 

Rabat svela attraverso il Mausoleo di Mohammed V una delle sue perle più luminose, un luogo dove architettura e memoria si fondono per creare qualcosa di profondamente trasformativo. Questo complesso monumentale trascende la dimensione del semplice memoriale turistico: rappresenta un viaggio nel cuore dell'identità marocchina contemporanea.

Ogni visitatore che varca la soglia di questo santuario scopre immediatamente come la maestria artigianale marocchina abbia saputo cristallizzare in pietra e metallo prezioso l'essenza di un'epoca. L'armonia perfetta tra elementi decorativi e significato storico rivela la capacità unica di questo popolo di onorare il proprio passato mentre plasma il futuro.

L'emozione più intensa nasce dall'osservare come due monumenti separati da otto secoli - la Torre di Hassan incompiuta e il mausoleo perfettamente realizzato - dialoghino in un linguaggio architettonico che supera le barriere temporali. Questa conversazione silenziosa tra pietra antica e marmo contemporaneo racconta la storia di una civiltà che ha saputo reinventarsi senza mai perdere la propria anima.

Quello che colpisce maggiormente è l'atmosfera di rispettoso silenzio che avvolge il complesso. Le guardie reali, immobili nelle loro uniformi tradizionali, sembrano custodire non solo un luogo fisico ma la memoria stessa di una nazione. Qui il tempo assume una dimensione diversa, più contemplativa, dove ogni dettaglio architettonico sussurra storie di coraggio, resistenza e speranza.

Il Mausoleo di Mohammed V emerge quindi come meta essenziale per chiunque desideri comprendere il Marocco oltre le apparenze. Questa esperienza di visita offre una chiave interpretativa unica per decifrare l'anima di un paese che ha saputo trasformare le sfide della storia in opportunità di crescita culturale e spirituale.

 

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