Il Forte di Bahla si erge maestoso nell'Oman come una testimonianza straordinaria del passato, con le sue imponenti torri che si elevano fino a 55 metri sopra le fondamenta in arenaria. Questo capolavoro architettonico è diventato patrimonio dell'umanità UNESCO nel 1987, nonostante fosse stato inizialmente elencato tra i siti in pericolo a causa del suo deterioramento progressivo.
La storia di questo magnifico forte risale al XII secolo, quando divenne il centro del potere della tribù dei Banu Nebhan, che dominò la regione dall'XI al XV secolo[-5]. Ciò che rende particolarmente affascinante questa fortezza è la cinta muraria in adobe che circonda l'intera città di Bahla, estendendosi per ben dodici chilometri - secondo una leggenda locale, queste mura furono costruite da una donna molti secoli fa.
In questo articolo, esploreremo insieme i segreti nascosti del Forte di Bahla, dalle sue origini storiche alla complessa struttura architettonica. Analizzeremo inoltre il costoso processo di restauro, che ha richiesto quasi nove milioni di dollari spesi dal governo dell'Oman tra il 1993 e il 1999, e approfondiremo il significato culturale che ha reso questa fortezza una pietra miliare nella storia e nella cultura omanita. Vi guideremo attraverso questo straordinario viaggio nel tempo, scoprendo perché il Forte di Bahla continua ad affascinare visitatori da tutto il mondo.
In Questo Articolo Parliamo di:
#1. Origini e storia del Forte di Bahla
#2. Struttura architettonica e parti principali
#3. Restauri, rischi e conservazione
#4. Il riconoscimento UNESCO e il valore culturale
Le origini del Forte di Bahla risalgono a tempi antichi, con alcune fonti che suggeriscono che i primi insediamenti nella zona risalissero addirittura al III millennio a.C.. Tuttavia, la fortezza che possiamo ammirare oggi fu principalmente costruita tra il XII e il XV secolo.
L'oasi di Bahla deve la sua prosperità alla tribù Banu Nebhan, che dominò questa regione dal XII alla fine del XV secolo. Questa potente dinastia fece di Bahla la propria capitale, stabilendo relazioni con altri gruppi tribali dell'interno dell'Oman e controllando le preziose rotte commerciali. La loro ricchezza aumentò notevolmente grazie al controllo del commercio dell'incenso, una merce estremamente preziosa nell'antichità che collegava la penisola arabica con Persia, India e Africa.
Durante questo periodo, Bahla divenne non solo un centro militare ma anche un importante polo commerciale e culturale. La città rappresentava il centro dell'Ibadismo, una branca dell'Islam su cui si basavano gli antichi Imamati dell'Oman e la cui influenza si estendeva attraverso l'Arabia, l'Africa e oltre. Il forte serviva sia come difesa per la popolazione locale sia come simbolo del potere della dinastia Banu Nebhan. L'estensiva cinta muraria, con camminamento per sentinelle e torri di guardia, racchiudeva un labirinto di abitazioni in mattoni di fango e terreni coltivabili, con diverse porte d'accesso.
Il Forte di Bahla fu costruito principalmente per proteggere l'oasi di Yabrin e la rotta commerciale dell'incenso che si estendeva fino alla moderna Siria e Iraq. La posizione strategica del forte permetteva di sorvegliare facilmente l'antico mercato (souq) situato nelle vicinanze. La fortezza serviva come principale posto di difesa militare per la tribù dominante, proteggendo sia le rotte commerciali sia i mercanti che viaggiavano attraverso l'Oman. Le mura perimetrali, che si estendono per ben 13 chilometri (alcune parti delle quali sono ancora in piedi), testimoniano l'importanza strategica di questo luogo nel panorama difensivo della regione.
L'architettura del Forte di Bahla rappresenta un capolavoro dell'ingegneria militare medievale islamica, con caratteristiche costruttive uniche che lo distinguono dagli altri forti omaniti.
Il forte è stato costruito principalmente utilizzando mattoni di fango essiccati al sole (adobe) posizionati su solide fondamenta in pietra arenaria. Questo metodo costruttivo, tipico dell'architettura tradizionale omanita, ha conferito alla struttura una notevole durabilità nonostante secoli di esposizione agli elementi. Le imponenti mura e torri di adobe si innalzano per circa 50 metri dalle fondamenta, creando una struttura che si fonde armoniosamente con il paesaggio desertico circostante.
All'interno del forte si distinguono tre sezioni principali, costruite in epoche diverse. Al-Qasabah rappresenta la parte più antica della fortezza, completata nei primi anni del 1600. Bait al-Hadith (la "casa nuova") fu edificata durante il periodo della dinastia Ya'riba (1624-1743), mentre Bait Al-Jabal venne eretta nel XVIII secolo. Ogni fase di sviluppo della fortezza coincise con i periodi in cui Bahla fungeva da capitale dell'Oman. All'interno di queste sezioni si trovano sale di ricevimento, una piccola moschea, magazzini per i datteri e numerosi elementi difensivi.
Ai piedi del forte, verso sud-ovest, si erge l'importante moschea del Venerdì con il suo splendido mihrab (nicchia di preghiera) scolpito risalente probabilmente al XIV secolo. Questo elemento architettonico, riccamente decorato, rappresenta non solo un capolavoro artistico ma anche una testimonianza dell'importanza religiosa che il complesso rivestiva per la comunità locale.
Un sistema difensivo imponente circonda il forte, con mura perimetrali (sur) dotate di camminamenti per sentinelle e numerose torri di guardia. Queste offrono una visuale a 360 gradi del paesaggio circostante, permettendo di individuare tempestivamente qualsiasi minaccia. Le mura in adobe, lunghe circa 12 chilometri, racchiudono non solo il forte ma l'intero insediamento, il palmeto e i terreni coltivabili, con diversi punti di accesso.
La sfida maggiore nella conservazione del Forte di Bahla risiede nella sua stessa natura costruttiva, con strutture in terra cruda costantemente minacciate dalle intemperie.
L'erosione causata dalle piogge stagionali ha danneggiato gravemente la struttura del forte, tanto che l'UNESCO lo ha inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo nel 1988. Il materiale principale, il mattone di terra non cotta, è particolarmente vulnerabile al deterioramento. I danni strutturali si sono manifestati dopo ogni stagione delle piogge, causando un rapido degrado delle mura perimetrali e delle strutture interne. Inoltre, il sistema di drenaggio inadeguato ha contribuito al deterioramento progressivo dell'intera struttura.
Tra il 1993 e il 1996, il governo dell'Oman ha avviato un ambizioso progetto di restauro, investendo diversi milioni di dollari. Tuttavia, gli interventi iniziali sono stati fortemente criticati dagli esperti UNESCO. I lavori, definiti di "rinnovamento" piuttosto che di "restauro", rischiavano di compromettere irrimediabilmente l'autenticità del monumento. L'utilizzo di materiali moderni come pietra e cemento per coprire le pareti originali in terra cruda ha suscitato preoccupazione a livello internazionale.
Nel 2013, il Centro ArCHIAM guidato dal Professor Soumyen Bandyopadhyay ha sviluppato un piano di gestione per il forte e l'oasi circostante. Questo progetto ha incluso un'ampia documentazione sul campo e un Master Plan strategico che ha affrontato questioni di gestione del patrimonio, conservazione e sviluppo. Successivamente, nel 2013, è stato adottato un piano ufficiale che ha stabilito le basi per la gestione a lungo termine del sito.
Grazie ai miglioramenti nelle tecniche di restauro, dal 1995 sono stati utilizzati esclusivamente materiali a base di terra per il drenaggio del cortile, nuovi tetti e il consolidamento di muri e torri in pericolo. Questi interventi hanno portato alla rimozione del forte dalla Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo nel 2004, dopo quasi sedici anni di intenso lavoro di conservazione e monitoraggio internazionale.
Nel panorama mondiale dei siti patrimonio dell'umanità, il Forte di Bahla occupa un posto d'onore come primo sito omanita ad essere inserito nella lista UNESCO nel 1987.
Il Forte di Bahla è stato riconosciuto dall'UNESCO principalmente per il criterio IV, essendo "un esempio eccezionale di un tipo di insieme architettonico difensivo che ha permesso alle tribù dominanti di raggiungere prosperità in Oman e nella Penisola Arabica durante il tardo periodo medievale". Questa fortezza, con le sue imponenti mura in adobe su fondamenta in pietra, rappresenta un capolavoro dell'architettura militare islamica. Inoltre, l'insieme comprende non solo il forte ma anche l'insediamento circostante, creando un complesso storico integrale e largamente completo.
L'autenticità del forte è stata al centro dell'attenzione dell'UNESCO fin dal momento dell'iscrizione. Infatti, il sito fu inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo nel 1988 proprio perché i lavori di restauro non rispettavano la sua autenticità. Di conseguenza, l'UNESCO inviò esperti specializzati in architettura in terra cruda per guidare il processo di conservazione, l'unico modo per preservare l'autenticità del monumento.
Bahla rappresentava il centro dell'Ibadismo, una branca dell'Islam su cui si basavano gli antichi Imamati omaniti, la cui influenza si estendeva attraverso l'Arabia, l'Africa e oltre. In particolare, il forte simboleggia la ricca eredità dell'Ibadismo, ampiamente diffuso in Oman. Questa fortezza medievale, con la sua architettura in terra unica e gli antichi sistemi di irrigazione, rimane una testimonianza fondamentale dell'identità culturale omanita.
Il Forte di Bahla rappresenta indubbiamente uno dei più straordinari esempi di architettura difensiva medievale islamica al mondo. Attraverso i secoli, questa imponente struttura ha resistito non solo alle sfide del tempo, ma anche alle minacce naturali che hanno messo a rischio la sua esistenza. Pertanto, il suo riconoscimento come patrimonio UNESCO nel 1987 conferma l'eccezionale valore storico e culturale che trascende i confini dell'Oman.
Mentre esploriamo le antiche mura di questa fortezza, possiamo quasi percepire la presenza dei Banu Nebhan che, dal XII al XV secolo, trasformarono Bahla in un centro di potere e prosperità. Inoltre, la straordinaria cinta muraria di dodici chilometri che abbraccia l'intera città ci ricorda l'importanza strategica che questo sito rivestiva nelle rotte commerciali dell'incenso.
L'unicità architettonica del forte risiede certamente nella sua costruzione in adobe su fondamenta in arenaria, una tecnica che ha permesso alla struttura di integrarsi perfettamente con il paesaggio desertico circostante. Le tre sezioni principali - Al-Qasabah, Bait al-Hadith e Bait al-Jabal - raccontano, ciascuna a modo suo, la complessa storia evolutiva di questo magnifico complesso.
Nonostante le sfide di conservazione affrontate nel corso degli anni, gli sforzi di restauro hanno finalmente portato alla rimozione del forte dalla lista dei siti in pericolo nel 2004. Questo risultato dimostra quanto sia fondamentale l'impiego di tecniche di restauro appropriate che rispettino l'autenticità dei materiali originali.
In definitiva, il Forte di Bahla non è semplicemente un'imponente struttura difensiva del passato. Esso rappresenta piuttosto un simbolo vivente dell'identità culturale omanita e della ricca tradizione dell'Ibadismo che ha plasmato la storia della regione. La fortezza continua a incantare visitatori da tutto il mondo, offrendo uno sguardo affascinante su un'epoca in cui le tribù dominanti dell'Oman raggiunsero il loro massimo splendore culturale, militare e commerciale.
Visitare il Forte di Bahla significa quindi intraprendere un viaggio nel tempo, alla scoperta di un patrimonio che, grazie agli sforzi congiunti del governo omanita e dell'UNESCO, rimarrà preservato anche per le generazioni future.