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Che lingua si parla in Turchia? Questa nazione rappresenta un affascinante mosaico linguistico con oltre 70 lingue parlate all'interno dei suoi confini. Il turco è infatti la lingua ufficiale della Turchia, parlata dall'85-90% della popolazione, mentre il curdo rappresenta la minoranza linguistica più significativa con circa l'8-9% di parlanti.
La Turchia lingua ufficiale ha subito una trasformazione fondamentale nel 1928, quando una riforma linguistica ha sostituito l'alfabeto arabo con quello latino, contribuendo alla standardizzazione del turco moderno. Inoltre, questa lingua agglutinante, dove le parole si formano aggiungendo suffissi a una radice di base, è parlata da oltre 80 milioni di persone in tutto il mondo. A Istanbul, centro culturale del paese, circa l'85% della popolazione parla turco come prima lingua, mentre l'11% parla curdo e il 4% utilizza altre lingue, tra cui arabo, armeno e georgiano.
Questa guida pratica fornirà ai viaggiatori tutte le informazioni necessarie sulle lingue parlate in Turchia, concentrandosi non solo sulla lingua ufficiale, ma anche sulle minoranze linguistiche e offrendo frasi utili per facilitare la comunicazione durante il viaggio.

 


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In questo articolo :

#1. Lingua ufficiale della Turchia: il turco
#2. Le lingue minoritarie in Turchia
#3. Diritti linguistici e limitazioni costituzionali
#4. Frasi utili in turco per viaggiatori
#5. Conclusione
#6. FAQs

 

#1. Lingua ufficiale della Turchia: il turco


Il turco rappresenta la colonna portante linguistica della Repubblica di Turchia. Questa lingua altaica, parlata da circa l'86% dei residenti del paese, vanta una storia ricca e una diffusione notevole anche oltre i confini nazionali.

 


Diffusione e status legale


Il turco è riconosciuto ufficialmente come lingua nazionale della Turchia e della Repubblica Turca di Cipro del Nord. Con oltre 70 milioni di madrelingua e alcune stime che arrivano fino a 80 milioni di parlanti, il turco si classifica tra le lingue più diffuse al mondo. Oltre al territorio turco, dove vivono più di 74 milioni di parlanti, la lingua è presente significativamente in Germania (1,5 milioni), Bulgaria (600.000), Cipro (300.000), Paesi Bassi (250.000) e Francia (221.000).
Il turco gode inoltre di status di lingua minoritaria ufficiale in diversi paesi dell'ex impero ottomano, tra cui Macedonia, Romania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo e Grecia. Numerose comunità della diaspora mantengono viva questa lingua anche in Stati Uniti, Austria, Svizzera, Arabia Saudita e altri paesi europei.

 


Dialetti principali del turco


Nonostante la standardizzazione linguistica, il territorio turco presenta una ricca varietà dialettale. Il dialetto di Istanbul è considerato lo standard nazionale, ma esistono numerose varianti regionali ben caratterizzate:

  • Rumelice (parlato dai muhajir della Rumelia)
  • Kıbrıs (dialetto cipriota)
  • Karadeniz (regione del Mar Nero, particolarmente a Trabzon)
  • Doğu (Turchia orientale)
  • Ege (regione egea)
  • Güneydoğu (sud-est)
  • Orta Anadolu (Anatolia centrale)

La dialettologia rimane tuttavia una disciplina relativamente immatura in Turchia, conseguenza dell'originaria politica nazionalistica che ha fissato il dialetto di Istanbul come standard nazionale.

 


Riforma linguistica e alfabeto latino


La trasformazione più radicale della lingua turca avvenne nel 1928, quando Mustafa Kemal Atatürk, nell'ambito delle sue riforme di modernizzazione e occidentalizzazione, introdusse l'alfabeto latino in sostituzione di quello arabo-ottomano. Questa riforma rappresentò un momento fondamentale nel processo di laicizzazione del paese.
Atatürk istituì inoltre nel 1932 il Türk Dil Kurumu (Istituto della Lingua Turca) con l'obiettivo di purificare il turco dalle influenze arabe e persiane accumulatesi durante i secoli dell'Impero Ottomano. L'alfabeto turco moderno conta 29 lettere, di cui 8 sono vocali (A, E, I, İ, O, Ö, U, Ü) e 21 consonanti, con l'aggiunta di caratteri specifici come ş, ğ e ı per adattarsi perfettamente alla fonetica turca.
Questa riforma linguistica, oltre a segnare la nascita del turco moderno, contribuì significativamente all'aumento dell'alfabetizzazione popolare e al ritorno alle parole di origine turca, avvicinando la lingua colta a quella del popolo.

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#2. Le lingue minoritarie in Turchia


La diversità linguistica della Turchia si estende ben oltre il turco ufficiale, con numerose lingue minoritarie che arricchiscono il panorama culturale del paese.


Curdo: dialetti e diffusione


Il curdo rappresenta la minoranza linguistica più significativa, parlata da circa il 12% dei residenti turchi, principalmente nelle regioni sud-orientali. I curdofoni si attestavano tra i 20 e i 30 milioni di parlanti tra il 2000 e il 2010. Appartenente alla famiglia indoeuropea, il curdo si distingue in vari dialetti: il kurmancî (settentrionale), il sorani (centrale), il pehlewani (meridionale) e il zazaki. L'uso del curdo è rimasto illegale fino al 1991, successivamente ammesso solo in ambito privato. Dal 2012, per la prima volta le scuole hanno potuto insegnare questa lingua come materia facoltativa.

 


Arabo: varietà e aree geografiche


Gli arabi di Turchia costituiscono circa 2 milioni di abitanti, concentrati principalmente nel sud e sud-est del paese, lungo il confine con Siria e Iraq. Quattro diversi dialetti arabi sono diffusi in Turchia: l'arabo levantino settentrionale (1.130.000 parlanti), l'arabo standard moderno (686.000), l'arabo mesopotamico settentrionale (520.000) e altre varietà mesopotamiche (101.000). Molte comunità arabe hanno legami con quelle siriane, in particolare con la città di Raqqa.

 


Armeno, Greco e Ladino: lingue protette dal Trattato di Losanna


Queste tre lingue godono di protezione legale grazie al Trattato di Losanna del 1923. L'armeno è parlato da circa 61.000 persone, principalmente a Istanbul (50.000 parlanti). Il greco è utilizzato da circa 3.000 persone a Istanbul, mentre il greco pontico da circa 4.000 anziani nell'area di Trebisonda. Il ladino (giudeo-spagnolo), lingua della diaspora sefardita, conta approssimativamente 13.000 parlanti in Turchia.
Laz, Georgiano e Zazaki: lingue regionali meno conosciute
La lingua laz, parlata da circa 30.000 persone in Turchia, si concentra nella regione del Mar Nero orientale. I parlanti sono distribuiti nei distretti di Rize (Pazar, Ardeşen, Çamlıhemşin, Fındıklı) e Artvin (Arhavi, Hopa, Borçka). Il georgiano conta circa 15.000 parlanti nelle province di Trabzon e Rize. Lo zazaki, spesso considerato un dialetto curdo, ha una propria identità linguistica e si suddivide in tre dialetti principali: settentrionale, centrale e meridionale.
Nonostante questa ricchezza linguistica, la Turchia attualmente non riconosce né tutela formalmente molte delle minoranze etno-linguistiche presenti sul suo territorio.

 

#3. Diritti linguistici e limitazioni costituzionali


La questione dei diritti linguistici in Turchia rappresenta un tema complesso e spesso controverso, dove le politiche statali hanno storicamente limitato l'uso delle lingue minoritarie a favore del turco.

 


Articolo 42 della Costituzione turca


La Costituzione turca stabilisce con chiarezza che il turco è l'unica lingua ufficiale del paese. L'articolo 42 sancisce specificamente che "solo il turco può essere insegnato come lingua madre nelle scuole". Questa disposizione costituzionale ha rappresentato per decenni il fondamento giuridico per limitare l'uso e l'insegnamento delle lingue minoritarie nel sistema educativo nazionale.
La negazione della cultura curda ha avuto radici profonde nella riforma linguistica del 1928, quando la Turchia sostituì l'alfabeto arabo con quello latino per avvicinarsi all'Occidente e ridurre l'influenza dell'Islam sullo stato laico. Nel 1983, una legge rafforzò ulteriormente il ruolo del turco come "lingua madre" di tutti i cittadini turchi, proibendo l'utilizzo del curdo nei luoghi pubblici.

 


Insegnamento delle lingue minoritarie


L'uso del curdo è rimasto illegale fino al 1991, quando è stato ammesso solo in ambito privato e tollerato in alcune limitate occasioni pubbliche. Un cambiamento significativo è avvenuto nel 2009, quando il governo ha introdotto corsi in curdo e in altre lingue minoritarie nelle università.
Con la riforma del 2012, per la prima volta le scuole turche hanno potuto insegnare la lingua curda come materia facoltativa. Nel 2013, nell'ambito del processo di democratizzazione, è stata revocata la messa al bando delle tre lettere dell'alfabeto "Q", "X" e "W" ed è stato autorizzato l'insegnamento del curdo nelle scuole private.

 


Evoluzione recente e proteste per i diritti linguistici


Tuttavia, la situazione è cambiata dopo l'interruzione del processo di pace tra il governo turco e il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) nel 2015. Il diritto all'educazione nella lingua madre, particolarmente sentito dai curdi, è stato recentemente rimesso in discussione nelle università, dove gli studenti non possono più scrivere tesi in curdo.
Nel settembre 2011, i curdi hanno boicottato per una settimana le scuole del sud-est del paese per rivendicare il diritto all'istruzione nella propria lingua madre. Il Primo Ministro Erdoğan rispose categoricamente: "Nessuna istruzione nella lingua madre. La lingua ufficiale in Turchia è il turco".
Casi emblematici di repressione linguistica includono la rimozione del sindaco curdo di Sur, nella città di Diyarbakir, nel 2007, per aver promosso l'uso del curdo negli affari pubblici, e la vicenda di Nûdem Durak, cantante folk curda condannata a 19 anni di reclusione per aver cantato nella propria lingua.
Nonostante alcune aperture negli ultimi anni, le minoranze linguistiche continuano a ritenere che le concessioni del governo siano ancora troppo limitate, alimentando un movimento crescente per promuovere l'uso delle lingue minoritarie in tutti gli ambiti della vita pubblica.

 

#4. Frasi utili in turco per viaggiatori


Imparare alcune frasi di base in turco può trasformare completamente l'esperienza di viaggio in Turchia. Nonostante nelle principali aree turistiche molte persone parlino inglese, un piccolo sforzo linguistico viene sempre apprezzato dai locali.

 


Saluti e presentazioni


La parola più importante per iniziare una conversazione è "Merhaba" (ciao), utilizzabile in qualsiasi situazione. Per un saluto più informale, si può optare per "Selam". A seconda del momento della giornata, è possibile utilizzare "Günaydın" (buongiorno), "İyi günler" (buona giornata) o "İyi akşamlar" (buonasera). Per congedarsi, "Hoşça kal" viene detto da chi parte, mentre "Güle güle" da chi resta.
Per presentarsi, è utile sapere: "Benim adım..." (Mi chiamo...) e "Memnun oldum" (Piacere di conoscerti). La risposta a "Come stai?" ("Nasılsın?") è "İyiyim, teşekkür ederim" (Sto bene, grazie).

 


Frasi per ristoranti e negozi


Al ristorante, frasi essenziali includono: "Menu, lütfen" (Il menu, per favore), "Hesap, lütfen" (Il conto, per favore) e "Teşekkür ederim" (Grazie). Per fare acquisti: "Ne kadar?" (Quanto costa?), "Çok pahalı" (Troppo caro) e "Kredi kartı kabul ediyor musunuz?" (Accettate carte di credito?).
Domande frequenti e richieste di aiuto
Per chiedere aiuto: "Yardım eder misiniz?" (Può aiutarmi?). Altre domande utili: "Nerede tuvalet?" (Dov'è il bagno?), "Anlamıyorum" (Non capisco) e "Türkçe bilmiyorum" (Non parlo turco). In caso di necessità: "Hastaneye gitmem lazım" (Devo andare all'ospedale).

 


Numeri e indicazioni stradali


I numeri da 1 a 10 in turco sono: Bir (1), İki (2), Üç (3), Dört (4), Beş (5), Altı (6), Yedi (7), Sekiz (8), Dokuz (9), On (10).
Per orientarsi, è utile conoscere: "Burada" (Qui), "Orada" (Lì), "Sol" (Sinistra), "Sağ" (Destra), "Dosdoğru" (Dritto) e "Hangi yönde?" (In quale direzione?).
La pronuncia rimane la sfida principale per i viaggiatori italiani. Ricordate che la "c" si pronuncia "ge", la "ç" come "c" in "ciao", la "ş" come "sc" in "scena" e la "ı" (senza punto) è una vocale che non esiste in italiano, simile a una "eu" francese. Inoltre, è importante arrotare sempre la "r".

 

#5. Conclusione


La Turchia rappresenta indubbiamente un affascinante crocevia linguistico tra Oriente e Occidente. Attraverso questo viaggio nella complessità linguistica turca, abbiamo esplorato non solo il turco come lingua ufficiale, ma anche la ricca varietà di lingue minoritarie che colorano questo territorio.
Il turco moderno, nato dalla riforma di Atatürk del 1928, domina la comunicazione quotidiana nel paese. Nonostante ciò, le lingue minoritarie come il curdo, l'arabo, l'armeno e altre continuano a resistere, sebbene affrontino significative limitazioni costituzionali. La situazione dei diritti linguistici rimane quindi complessa e talvolta controversa.
Per i viaggiatori italiani, familiarizzare con alcune frasi di base in turco può fare una grande differenza nell'esperienza di viaggio. Certamente, nelle principali zone turistiche molti turchi parlano inglese, ma un semplice "Merhaba" o "Teşekkür ederim" può aprire porte inaspettate e creare connessioni autentiche con la popolazione locale.
Prima di partire per la Turchia, vale sicuramente la pena dedicare qualche ora all'apprendimento delle espressioni fondamentali presentate in questa guida. Parole semplici e frasi basilari possono trasformare un viaggio ordinario in un'avventura culturale straordinaria.
La peculiarità linguistica della Turchia riflette, dopotutto, la sua posizione geografica unica tra due continenti. Questa nazione, infatti, non rappresenta solo un ponte fisico tra Europa e Asia, ma anche un ponte culturale e linguistico dove tradizioni diverse si intrecciano creando un mosaico affascinante tutto da scoprire.
 

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#6. FAQs


Q1. Qual è la lingua ufficiale della Turchia?

Il turco è la lingua ufficiale della Turchia, parlata dall'85-90% della popolazione. È stata standardizzata nel 1928 con l'introduzione dell'alfabeto latino e conta circa 80 milioni di parlanti in tutto il mondo.

 


Q2. Quali sono le principali lingue minoritarie in Turchia?

Le principali lingue minoritarie in Turchia includono il curdo (parlato da circa il 12% della popolazione), l'arabo (con vari dialetti), l'armeno, il greco e il ladino. Esistono anche lingue regionali meno conosciute come il laz, il georgiano e lo zazaki.

 


Q3. Come posso salutare in turco?

Il saluto più comune in turco è "Merhaba", che significa "ciao". Puoi anche usare "Günaydın" per "buongiorno", "İyi günler" per "buona giornata" e "İyi akşamlar" per "buonasera". Per congedarti, usa "Hoşça kal" se sei tu a partire.

 


Q4. Quali sono alcune frasi utili da conoscere per viaggiare in Turchia?

Alcune frasi utili includono: "Teşekkür ederim" (Grazie), "Lütfen" (Per favore), "Anlamıyorum" (Non capisco), "Yardım eder misiniz?" (Può aiutarmi?), "Ne kadar?" (Quanto costa?), e "Türkçe bilmiyorum" (Non parlo turco).

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