Cose da vedere ad Ankara : 5 Luoghi importanti della capitale Turca
                            Le cose da vedere ad Ankara raccontano la straordinaria trasformazione di una città che, all'inizio del XX secolo, contava appena 35.000 abitanti e oggi è diventata la seconda metropoli più popolosa della Turchia con oltre 5 milioni di residenti. Infatti, questa città ricca di storia è diventata il centro politico della Turchia nel 1923, lo stesso anno in cui venne proclamata la Repubblica.
Cosa vedere ad Ankara per comprendere il suo valore storico e culturale? Sicuramente l'Anıtkabir, l'imponente mausoleo dedicato a Mustafa Kemal Atatürk, visibile da quasi ogni angolo della città. Non meno affascinante è la Cittadella di Ankara, le cui origini risalgono all'VIII secolo a.C. e che ha subito numerose ricostruzioni, testimoniando l'influenza di diverse civiltà, dai Romani agli Ottomani. Inoltre, il Museo delle Civiltà Anatoliche custodisce una vasta collezione di manufatti dal Paleolitico fino al periodo ottomano, mentre la Moschea di Haci Bayram, costruita tra il 1427 e il 1428, combina elegantemente gli stili architettonici selgiuchide e ottomano. Per chi cerca un momento di relax, il Parco di Gençlik, con i suoi 300.000 metri quadrati, offre numerose attività ricreative e culturali.
Questo viaggio attraverso i cinque luoghi più significativi della capitale turca svela l'anima di una città che unisce tradizione e modernità in un abbraccio sorprendente.
Scopri la Turchia con noi e vivi un'esperienza unica!
In questo blog Scopriamo:
#1. Anıtkabir: il cuore della memoria turca
#2. Cittadella di Ankara: tra mura antiche e panorami
#3. Museo delle Civiltà Anatoliche: un viaggio nel tempo
#4. Moschea di Haci Bayram: spiritualità e architettura
#5. Parco di Gençlik: relax e divertimento nel verde
#6. Conclusione: Ankara, un viaggio tra passato e presente
#7. FAQs
                                    
                                
#1. Anıtkabir: il cuore della memoria turca
Dominando la capitale dalla collina di Anıttepe, l'Anıtkabir rappresenta molto più di un semplice monumento funerario. Questo imponente mausoleo, visibile da quasi ogni angolo di Ankara, occupa ben 75 ettari e costituisce un simbolo fondamentale dell'identità nazionale turca. Costruito tra il 1944 e il 1953, è un tributo maestoso alla Guerra d'Indipendenza turca e alle aspirazioni di libertà di una nazione che guardava al futuro.
Chi era Atatürk e perché è importante
Mustafa Kemal Atatürk, nato a Salonicco il 19 maggio 1881, è considerato il padre fondatore della moderna Turchia e uno dei personaggi più influenti del XX secolo. La sua vita rappresenta un capitolo fondamentale nella transizione dal vecchio Impero Ottomano alla Repubblica Turca che conosciamo oggi.
Inizialmente, Atatürk si distinse nella carriera militare, ricoprendo un ruolo decisivo nella Rivoluzione dei Giovani Turchi del 1908. Durante la Prima Guerra Mondiale, la sua notorietà crebbe enormemente grazie alla vittoria nella battaglia di Gallipoli del 1915, dove guidò le truppe turche contro le forze alleate. Questo successo militare gli conferì il prestigio necessario per guidare successivamente il Movimento Nazionale Turco.
Dopo la dissoluzione dell'Impero Ottomano, Mustafa Kemal assunse la guida della Guerra d'Indipendenza turca (1919-1923), conducendo la nazione alla vittoria contro le potenze occupanti. Questo periodo cruciale si concluse con la proclamazione della Repubblica Turca nel 1923, di cui divenne il primo presidente, carica che mantenne fino alla sua morte avvenuta il 10 novembre 1938.
Ciò che rende Atatürk una figura di straordinaria importanza non sono solo le sue conquiste militari, ma soprattutto le radicali riforme che introdusse per modernizzare la Turchia. Durante la sua presidenza, implementò una serie di cambiamenti rivoluzionari che trasformarono profondamente il paese:
- Abolì il sultanato e proclamò la repubblica
 - Promosse la laicità dello stato, separandolo dalla religione
 - Introdusse l'alfabeto latino in sostituzione di quello arabo
 - Garantì l'istruzione primaria gratuita e obbligatoria
 - Concesse alle donne turche pari diritti civili e politici
 
Nel 1934, il Parlamento turco gli conferì il cognome "Atatürk", che significa "Padre dei Turchi", in riconoscimento del suo ruolo fondamentale nella creazione della Turchia moderna. L'importanza di questa figura è tale che nel 1981, centenario della sua nascita, l'UNESCO dichiarò quell'anno "Anno di Atatürk nel mondo", riconoscendolo come leader della prima lotta contro il colonialismo e l'imperialismo.
Cosa vedere all'interno del mausoleo
L'architettura dell'Anıtkabir è particolarmente significativa. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, gli architetti Emin Onat e Orhan Arda scelsero deliberatamente di evitare elementi dell'architettura islamica e ottomana, preferendo invece richiamarsi alle antiche radici anatoliche, prendendo ispirazione dal Mausoleo di Alicarnasso.
Il percorso di visita inizia attraverso la suggestiva Via dei Leoni, un viale lastricato lungo 262 metri fiancheggiato da 24 statue leonine che simboleggiano la forza della nazione turca. Questi leoni, scelti come simbolo ittita del potere, conducono i visitatori verso il grandioso cortile del mausoleo.
L'edificio principale ha una pianta rettangolare con dimensioni di 72 × 52 metri e un'altezza di 17 metri. La struttura, realizzata in cemento armato su una base simmetrica e regolare, raggiunge un'altezza totale di 22,8 metri dalla fondazione. Per accedere alla sezione del mausoleo, i visitatori devono salire una scalinata di 42 gradini alta 8 metri, al centro della quale si trova un pulpito decorato con la celebre frase di Atatürk: "La sovranità appartiene incondizionatamente alla nazione".
All'interno dell'edificio principale, il magnifico Salone d'Onore presenta un soffitto alto decorato con mosaici ottomani del XV e XVI secolo e ornamenti in marmo. Al centro della sala, all'estremità settentrionale, si erge un imponente cenotafio di marmo, intagliato da un unico blocco del peso di 40 tonnellate, sotto il quale, nella camera funeraria, riposano effettivamente i resti di Atatürk. È interessante notare che il corpo di Atatürk fu trasferito qui il 10 novembre 1953, esattamente 15 anni dopo la sua morte.
Adiacente alla tomba si trova il Museo di Atatürk, che ospita oltre 1.500 oggetti personali del fondatore della Turchia, tra cui:
- Abiti e uniformi militari
 - Medaglie e riconoscimenti
 - Effetti personali di uso quotidiano
 
Una vasta collezione di circa 17.000 fotografie che documentano la sua vita pubblica e privata
Ai piani inferiori, ampie mostre sono dedicate alla Guerra d'Indipendenza e alla formazione della repubblica, con raffigurazioni dettagliate dei campi di battaglia accompagnate da effetti sonori e spiegazioni approfondite delle riforme successive al 1923. Non mancano riproduzioni della casa e della scuola della sua infanzia, oltre alla sua vasta biblioteca internazionale che comprende anche volumi scritti dallo stesso Atatürk.
Intorno al mausoleo sorgono dieci torri, ciascuna rappresentativa di un diverso aspetto delle aspirazioni e della storia della nazione. Il complesso include inoltre il Parco della Pace, un'area boschiva che circonda il monumento.
Come arrivare e orari di visita
L'Anıtkabir è aperto tutti i giorni tranne il lunedì, con orari che variano in base alla stagione. In generale, il sito è visitabile dalle 9:00 alle 17:00 durante la maggior parte dell'anno, mentre in inverno chiude un'ora prima, alle 16:00.
Un aspetto particolarmente apprezzabile è che l'ingresso al mausoleo e a tutte le sezioni del museo è completamente gratuito, sebbene sia richiesto un abbigliamento modesto come segno di rispetto. All'entrata vengono effettuati controlli di sicurezza con scanner per l'ispezione dei bagagli.
Per chi si trova ad Ankara, raggiungere l'Anıtkabir è piuttosto semplice grazie a diverse opzioni di trasporto:
Il mausoleo si trova a 2,5 km a sud-ovest della stazione centrale di Ankara e a 1,5 km a nord-ovest della fermata della metropolitana di Necatibey (linea M2). Da quest'ultima, è possibile raggiungere il sito con una piacevole passeggiata di circa 15 minuti. In alternativa, è disponibile una navetta gratuita che collega la stazione Tandoğan della linea Ankaray della metropolitana (situata a circa 1,2 km a sud dell'ingresso) direttamente alla collina dove sorge il mausoleo.
Per chi preferisce gli autobus pubblici, le linee 450 e 220-7 collegano rispettivamente la stazione degli autobus (Aşti) e il centro città al mausoleo. Anche i taxi rappresentano un'opzione comoda ed economica, con corse che durano circa 6-8 minuti dal centro città.
La visita completa al sito richiede all'incirca due ore. Essendo uno dei luoghi più visitati di Ankara, è consigliabile arrivare la mattina presto per evitare la folla, specialmente durante i mesi di maggio, giugno e settembre, quando molte scolaresche visitano il monumento.
Un dettaglio curioso riguarda la pavimentazione del complesso: tra una pietra e l'altra ci sono circa 5 centimetri di distanza. Questa caratteristica non è casuale, ma fu concepita dai progettisti per garantire che i visitatori si avvicinassero al mausoleo con il dovuto rispetto, camminando lentamente e con attenzione.
Ogni ora si svolge il suggestivo cambio della guardia, una cerimonia che vale la pena osservare per apprezzare appieno l'importanza che questo luogo riveste per il popolo turco.
 
Dai un'occhiata ai nostri pacchetti di Viaggio in Turchia!
                                    
                                Personalizza la tua vacanza da sogno!
Contattate i nostri esperti locali per un viaggio indimenticabile.
Organizza il tuo viaggio!
#2. Cittadella di Ankara: tra mura antiche e panorami
Arrampicata sulla collina più alta di Ankara, la Cittadella (Ankara Kalesi) rappresenta il cuore antico della capitale turca, un baluardo che ha resistito attraverso i secoli. Questo imponente hisar, come viene chiamato in turco, offre ai visitatori un affascinante viaggio nel tempo tra viuzze acciottolate, case ottomane e panorami mozzafiato sulla metropoli moderna.
Storia della fortezza e delle sue origini
Le origini della cittadella risalgono addirittura all'VIII secolo a.C., quando fu fondata dai Frigi. Successivamente, nel 278 a.C., i Galati ricostruirono la fortezza, iniziando quel processo di stratificazione architettonica che caratterizza questo sito storico. Infatti, nel corso dei secoli, la cittadella ha subito numerosi restauri durante i periodi romano, bizantino, selgiuchide e ottomano, trasformandosi in un vero e proprio palinsesto della storia anatolica.
La struttura attuale della fortezza presenta un sistema difensivo particolarmente complesso. Il nucleo principale occupa la sommità della collina e si estende su un'area di circa 52.500 metri quadrati. Le mura interne, alte tra gli 8 e i 9 metri e spesse 5 metri, sono dotate di quarantadue torri pentagonali disposte a brevi intervalli (8-11 metri) l'una dall'altra. Il muro esterno, invece, presenta torri quadrate distanti circa 40 metri tra loro.
Un elemento particolarmente interessante è che entrambe le cinte murarie furono costruite utilizzando grandi quantità di materiali di recupero. Nelle cortine murarie, a grossi blocchi, è evidente l'impiego di materiali di spoglio, come rocchi di colonne rotte, statue di marmo e architravi scolpiti, provenienti probabilmente da edifici devastati dai persiani.
Secondo gli studiosi, la forma attuale delle mura interne risale presumibilmente al VII secolo d.C., mentre le mura esterne furono erette nel IX secolo, quando l'imperatore bizantino Michele II fece costruire i bastioni esterni. Questa datazione è supportata anche da iscrizioni che specificano l'anno, l'859, e l'esecutore, lo 'spatarocandidato' Basilio, identificato con il futuro imperatore Basilio I.
Passeggiata tra le case ottomane
Varcata la Parmak Kapısı (Porta del dito), l'ingresso principale della cittadella protetto da un bastione quadrangolare[25], si entra in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, la gente del posto vive ancora secondo i costumi di un tradizionale villaggio turco. Non è raro, infatti, scorgere le donne intente a battere e selezionare matasse di lana, in un'atmosfera che riporta indietro di secoli.
Le strette vie tortuose della cittadella sono fiancheggiate da caratteristiche case di epoca ottomana, molte delle quali accuratamente restaurate negli ultimi anni. Queste abitazioni tradizionali, con le loro facciate colorful e la tipica struttura in legno, creano un labirinto affascinante in cui perdersi è un piacere. Ogni angolo racconta storie di vita quotidiana che si sono susseguite per generazioni, offrendo uno spaccato autentico della cultura turca.
Proseguendo la passeggiata, sulla sinistra si può ammirare l'Alaettin Camii (in Via Alitaş), la moschea della cittadella risalente al XII secolo, anche se gran parte dell'edificio è stato ricostruito in epoche successive. La moschea, con la sua architettura semplice ma elegante, rappresenta un importante luogo di culto per la comunità locale.
Vista panoramica e botteghe artigiane
Una delle esperienze più gratificanti durante la visita alla cittadella è sicuramente la salita alla Şark Kulesi (Torre Orientale). Raggiungibile attraverso una ripida strada che conduce a una scalinata, questa torre offre una vista panoramica mozzafiato a 360 gradi su tutta Ankara. Da qui, lo sguardo spazia dai quartieri storici ai moderni grattacieli, creando un contrasto affascinante tra passato e presente.
In direzione nord, sebbene più difficile da raggiungere, anche la torre Ak Kale (Fortezza bianca) regala un panorama straordinario. Questa torre, che si staglia sullo skyline della capitale, permette di ammirare l'intero sviluppo urbano della metropoli, offrendo uno spettacolo particolarmente suggestivo al tramonto.
Scendendo dal cancello principale dell'area interna della cittadella, i vicoli tortuosi sono pieni di botteghe artigiane tradizionali, negozi di antiquariato e caffetterie. Qui, gli artigiani locali continuano a praticare antichi mestieri, creando manufatti unici che riflettono la ricca tradizione culturale della regione. È possibile acquistare souvenir autentici, dalle ceramiche ai tappeti, dalle lavorazioni in rame agli oggetti in legno intagliato.
Per una pausa ristoratrice, la zona offre numerosi caffè tradizionali dove sorseggiare un tè turco mentre si osserva il via vai di turisti e abitanti locali. Alcuni ristoranti, inoltre, propongono piatti della cucina turca con vista panoramica sulla città, combinando piaceri gastronomici e visivi.
Di fronte a Parmak Kapısı si trova il Çengelhan, una struttura magnificamente restaurata che ospita il Museo Industriale Rahmi M. Koç. Questo interessante museo è allestito su tre piani dedicati a diverse aree di interesse, dai trasporti alla scienza, dalla musica all'informatica, fino ad Atatürk e ai tappeti. Alcune esposizioni si avvalgono di supporti interattivi, rendendo la visita particolarmente coinvolgente anche per i più giovani.
Per chi desidera visitare la cittadella, è utile sapere che si trova subito a nord-est del parco Gençlik, a circa 3,2 km verso nord partendo dal centro cittadino. Il percorso più suggestivo per esplorare questa zona caratteristica è sicuramente a piedi, seguendo uno dei molti sentieri pedonali che si snodano tra le mura antiche e le case tradizionali.
La visita alla Cittadella di Ankara rappresenta indubbiamente una delle esperienze più autentiche e affascinanti tra le cose da vedere ad Ankara, un viaggio nel tempo che permette di percepire la stratificazione culturale e storica che caratterizza l'intera regione dell'Anatolia.
                                    
                                
#3. Museo delle Civiltà Anatoliche: un viaggio nel tempo
Nel cuore della storica Ankara, all'interno di un antico edificio ottomano del XV secolo, si trova uno dei tesori culturali più significativi della Turchia: il Museo delle Civiltà Anatoliche. Situato a pochi passi dalla Cittadella, questo straordinario museo occupa l'ex deposito del bazar ottomano Mahmut Paşa e il Kurşunlu Han. Oggi, mentre il Kurşunlu Han ospita gli uffici amministrativi, la biblioteca e i laboratori, l'edificio del vecchio bazar conserva le esposizioni che raccontano 10.000 anni di storia dell'Anatolia.
Collezioni principali e reperti unici
Il museo vanta una delle più importanti collezioni al mondo di manufatti ittiti, affiancata da preziosi reperti assiri, frigi, urartei, greci, romani e bizantini. L'eccezionale valore di questa collezione risiede nella sua capacità di documentare l'evoluzione umana dal Paleolitico fino all'era ottomana.
Tra i reperti più emblematici spicca il rilievo del Dio della Guerra ittita, proveniente dalla Porta del Re a Boğazköy. Questo manufatto, insieme ai contenitori decorati con figure di toro e ai vasi con forme animali, offre uno sguardo unico sull'arte religiosa degli Ittiti.
Un altro capolavoro imperdibile è il vaso İnandık, che raffigura nei minimi dettagli una cerimonia di matrimonio ittita. Tuttavia, il pezzo forse più storicamente significativo è una tavoletta in scritture accadiche risalente al periodo tra il 1275 e il 1220 a.C.. Questo documento rappresenta la corrispondenza tra la regina egiziana Nefertari, moglie di Ramses II, e la regina ittita Puduhepa, moglie di Hattušili III, scritta dopo il Trattato di pace di Kadesh - considerato il primo trattato di pace documentato nella storia dell'umanità[37].
Per gli appassionati di preistoria, la collezione include anche i reperti paleolitici rinvenuti nella grotta di Karain, vicino ad Antalia. Questi manufatti, divisi in tre categorie temporali (Paleolitico inferiore, medio e superiore), illustrano l'evoluzione degli strumenti e delle tecniche di sopravvivenza dei primi esseri umani.
Particolarmente impressionante è anche la riproduzione di una stanza di Çatalhöyük, uno dei siti neolitici più importanti al mondo. Questa ricostruzione, che include teste di toro montate a parete e una grande scena di caccia al toro su intonaco risalente al VII millennio a.C., offre un'affascinante finestra sulla vita quotidiana di 9000 anni fa.
Percorso espositivo e civiltà rappresentate
Il percorso espositivo del museo è organizzato in ordine cronologico, permettendo ai visitatori di seguire l'evoluzione delle civiltà anatoliche lungo un percorso a spirale. È consigliabile iniziare la visita dalla sala a destra dell'ingresso, dedicata al Paleolitico e al Neolitico, per poi procedere in senso antiorario fino alla sala centrale.
Le principali civiltà rappresentate includono:
- Paleolitico e Neolitico: con reperti da Çatalhöyük e Hacılar, tra cui sculture della Dea Madre, pitture murali e figurine di argilla
 - Età del Bronzo: manufatti metallici da Alacahöyük, Hasanoğlan e altri siti, con preziosi corredi funerari delle tombe reali
 - Ittiti: la collezione più imponente, con rilievi, statue in bronzo di divinità della fertilità e tavolette cuneiformi
 - Frigi: mobili in legno intarsiato, vasi rituali e blocchi con iscrizioni dall'antica capitale Gordio
 - Urartu: manufatti metallici di straordinaria qualità e figure di terracotta di dei antropomorfi
 - Periodi classici: reperti greci, ellenistici, romani e bizantini, oltre a statue in marmo, gioielli e vasi decorativi
 
Una sezione affascinante del museo è dedicata all'evoluzione della monetazione, con esemplari che vanno dalle prime coniazioni fino ai tempi moderni. Inoltre, ai piani inferiori, si possono ammirare alcune mostre dedicate alla storia della regione di Ankara.
Per gli amanti della paleoantropologia, il museo espone anche l'Ankarapithecus, un primate di 30 kg risalente a 9,8 milioni di anni fa, considerato un importante anello nella catena evolutiva.
Perché è considerato uno dei migliori musei della Turchia
Il 19 aprile 1997, il Museo delle Civiltà Anatoliche è stato eletto "Primo Museo europeo dell'anno" in Svizzera, un riconoscimento che testimonia il suo valore eccezionale. Questo prestigioso premio non è stato assegnato a caso: il museo è infatti considerato uno dei più importanti musei archeologici di tutto il mondo.
Prima di tutto, il valore della struttura risiede nella ricchezza delle sue collezioni, che abbracciano tutte le civiltà succedutesi nell'Asia Minore. L'allestimento, pur non essendo molto grande, permette di apprezzare e valorizzare i pezzi esposti di inestimabile valore, alcuni dei quali risalgono a migliaia di anni fa.
Nonostante alcune recensioni sottolineino che le esposizioni possano apparire talvolta affollate una accanto all'altra, la presentazione dei manufatti e le informazioni fornite sono generalmente considerate di livello mondiale. La disposizione cronologica e le spiegazioni chiare permettono ai visitatori di seguire agevolmente l'evoluzione delle civiltà.
Situato a soli 4 km a nord del centro di Ankara e raggiungibile in 15 minuti a piedi dalla fermata Ulus della metropolitana, il museo rappresenta una tappa imprescindibile per chi visita la capitale turca. Non è solo un viaggio nel passato, ma anche un'opportunità per comprendere l'influenza di queste antiche civiltà sul mondo moderno.
L'importanza del museo è ulteriormente sottolineata dal fatto che fu voluto dallo stesso Atatürk, evidenziando il ruolo centrale che la conoscenza storica riveste nell'identità nazionale turca moderna. Per immergersi completamente nell'esperienza, molti visitatori consigliano di acquistare una guida audio che conduce attraverso l'intero percorso espositivo, condividendo storie affascinanti su ogni reperto.
Visitare il Museo delle Civiltà Anatoliche significa intraprendere un viaggio nel tempo che permette di ammirare la grandezza e la bellezza delle antiche civiltà che hanno lasciato un'eredità il cui valore è inestimabile, offrendo il modo migliore per avvicinarsi e comprendere la storia profonda della Turchia.
                                    
                                
#4. Moschea di Haci Bayram: spiritualità e architettura
Tra i luoghi di pellegrinaggio più importanti di Ankara, la Moschea di Haci Bayram rappresenta un punto d'incontro tra spiritualità e storia millenaria. Questo straordinario edificio religioso, situato nel cuore della capitale turca, non è solo un luogo di culto ma anche testimone della sovrapposizione di diverse epoche, dalle antiche civiltà romane fino all'Impero Ottomano.
Chi era Haci Bayram Veli
Haci Bayram-ı Veli, il cui nome di nascita era Numan-bin Koyunluca Ahmet (o Koyuncu), nacque nel 1352 nel villaggio di Solfasol ad Ankara. La sua figura è di straordinaria importanza nella storia spirituale turca: fu un illustre poeta sufi, compositore di numerosi inni e fondatore dell'influente ordine Bayrami. Dopo aver completato la sua formazione ad Ankara e Bursa, iniziò la sua carriera come insegnante presso la Karamedrese, una scuola teologica islamica costruita da Meklik Hatun.
Nel panorama religioso ottomano, Haci Bayram si distinse come seguace della scuola giuridica Hanafi e della teologia Maturidi. La sua statura spirituale era tale che tutte le confraternite sufi (tariqa) lo considerano un Qutb o Ghous, il grado più elevato che un santo (Wali) possa raggiungere. Questo riconoscimento testimonia l'impatto profondo che ebbe sulla spiritualità islamica del suo tempo.
Fu proprio Haci Bayram a costruire un monastero per dervisci (tekke) sul sito dove oggi sorgono la sua tomba e la moschea. Dopo alcuni viaggi ad Edirne, morì nel 1430 ad Ankara, passando la guida del suo ordine ad Akshemseddin. Oggi, è considerato una delle figure di pellegrinaggio spirituale più importanti della Turchia, particolarmente venerato ad Ankara.
Architettura e decorazioni della moschea
La moschea di Haci Bayram fu originariamente costruita nel 1427, ma l'edificio che possiamo ammirare oggi riflette principalmente le caratteristiche architettoniche delle moschee del tardo XVII e XVIII secolo. La struttura ha subito vari ampliamenti nel corso dei secoli, con sezioni aggiunte nelle zone nord e ovest successivamente alla costruzione originale.
L'edificio presenta una pianta rettangolare, mentre un elegante minareto con due gallerie si erge sul lato sud-est del mausoleo. Questo minareto, caratterizzato da una base quadrata e un corpo in mattoni, rappresenta un esempio classico dell'architettura ottomana.
All'interno, la ricchezza decorativa lascia senza fiato. I soffitti di entrambe le sezioni della moschea sono adorni di cornici con motivi floreali. Le finestre del piano inferiore sono rettangolari e dotate di grate in ferro battuto, mentre quelle esterne presentano nicchie composte da archi a punta. Al piano superiore, le finestre sono caratterizzate da archi acuti e splendide vetrate colorate, delimitati da motivi in marmo finemente cesellato.
Particolarmente degne di nota sono le preziose piastrelle di Kütahya che decorano le pareti fino all'altezza delle finestre. Il Mihrab, la nicchia che indica la direzione della Mecca per la preghiera, è impreziosito da una sezione trasversale di stalattiti e presenta agli angoli eleganti iscrizioni coraniche su cinque righe. Anche i bordi del Mihrab sono decorati con versetti del Corano.
Un elemento di straordinaria bellezza è il colorato Mimbar (pulpito), considerato un capolavoro di artigianato realizzato con la tecnica "Kundekari". Le incisioni della moschea, opera dell'artista Nakkaş Mustafa, dimostrano l'alta qualità dell'arte decorativa ottomana. Due iscrizioni su una parete testimoniano inoltre che la moschea fu restaurata nel 1714 da uno dei nipoti di Haci Bayram-ı Veli.
Il complesso religioso e il Tempio di Augusto
Una delle caratteristiche più affascinanti di questo sito è la sua straordinaria posizione: la Moschea di Haci Bayram sorge infatti accanto all'antico Tempio di Augusto, creando un contrasto visivo e culturale di grande impatto. Questa giustapposizione non è casuale: la moschea è stata costruita con il muro posteriore che poggia direttamente sull'antica parete del tempio romano. Questo particolare architettonico, piuttosto insolito, rappresenta simbolicamente il passaggio di testimone tra diverse civiltà e religioni che hanno plasmato la storia di Ankara.
Il tempio risale al I secolo e, considerando la sua età, è sorprendentemente ben conservato, specialmente due delle sue mura principali. Questa convivenza tra edifici di epoche e culture diverse rende il complesso un luogo di straordinario interesse storico e architettonico.
Accanto alla moschea si trova la tomba di Haci Bayram, meta di numerosi pellegrini che attendono in fila per rendere omaggio. Questo aspetto sottolinea l'importanza che il santo continua ad avere nella spiritualità turca contemporanea.
Nel 2016, l'intero complesso è stato aggiunto alla lista provvisoria dei siti patrimonio dell'umanità UNESCO in Turchia, riconoscimento che ne attesta il valore storico e culturale. Situato nella via Hacı Bayram Veli nel quartiere di Ulus, il complesso è facilmente raggiungibile tramite autobus urbani e metropolitana, rendendolo una tappa imprescindibile tra le cose da vedere ad Ankara.
Intorno alla moschea si estendono parchi e altre tombe, creando un'atmosfera di pace e contemplazione che contrasta con il ritmo frenetico della metropoli circostante. La moschea è stata costruita infatti come parte di un più ampio complesso religioso, un aspetto tipico dell'architettura islamica che integra il luogo di culto all'interno di una struttura comunitaria più ampia.
                                    
                                
#5. Parco di Gençlik: relax e divertimento nel verde
Oasi verde nel dinamico centro urbano di Ankara, il Parco di Gençlik (Parco della Gioventù) offre un gradito rifugio dalla frenesia cittadina. Questo vasto spazio ricreativo, esteso per ben 27,5 ettari a 850 metri di altitudine, nacque da un'area originariamente paludosa nei primi anni della Repubblica Turca, venendo inaugurato ufficialmente il 19 maggio 1943.
Attrazioni principali del parco
Il cuore pulsante del parco è rappresentato dall'imponente vasca centrale di 42.000 metri quadrati, attorno alla quale si sviluppano sentieri pavimentati e aree verdi. Nelle serate, questo specchio d'acqua si trasforma in uno spettacolo suggestivo grazie a particolari giochi di luci che illuminano anche il ponte che lo attraversa.
Per gli amanti del divertimento, il Luna Park di Ankara all'interno del parco propone numerose attrazioni, tra cui:
- Una ruota panoramica che regala viste mozzafiato sulla città
 - Due piccoli treni in miniatura
 - Diverse giostre per tutte le età
 
Inoltre, il complesso ospita un teatro all'aperto, campi sportivi, aree giochi per bambini e un museo della scienza con strutture educative. Non mancano caffetterie e punti ristoro dove gustare specialità locali e il tradizionale tè turco.
Eventi culturali e attività per famiglie
Durante tutto l'anno, il centro culturale e la sala congressi comunale ospitano eventi e attività sociali. Le famiglie trovano qui un ambiente ideale grazie agli ampi spazi verdi perfetti per pic-nic e momenti di relax.
Gli appassionati di attività all'aperto possono approfittare dei sentieri ben curati per passeggiate e jogging, mentre è possibile noleggiare biciclette presso i chioschi come Giant E-Bikes. Per i più golosi, caffetterie come Mado offrono dolci tipici turchi e bevande rinfrescanti.
Come raggiungerlo e orari di apertura
Il parco, situato nel quartiere di Ulus, è facilmente accessibile tramite la metropolitana: si collega direttamente alla stazione Ulus ed è a soli 8 minuti a piedi dalla fermata Maltepe.
Gli orari di apertura variano leggermente:
- Lunedì-Venerdì: 7:00-23:00
 - Sabato-Domenica: 7:00-23:00
 
Per chi si sposta in automobile, è disponibile un parcheggio con fondo asfaltato e in piano, particolarmente comodo anche per veicoli di grandi dimensioni. Questo punto strategico permette di raggiungere a piedi, attraversando il parco, sia il Museo delle Civiltà Anatoliche sia la Cittadella di Ankara.
                                    
                                
#6. Conclusione: Ankara, un viaggio tra passato e presente
Ankara si rivela, senza dubbio, una destinazione ricca di sorprese per chi desidera esplorare l'autentica anima della Turchia. Ogni angolo della capitale racconta un frammento della sua straordinaria evoluzione - dall'antichissima fortezza che domina la collina fino al maestoso mausoleo dedicato al padre della Turchia moderna. La città unisce pertanto storia millenaria e progresso contemporaneo in un equilibrio affascinante.
Le cinque tappe fondamentali descritte rappresentano perfettamente questa dualità. L'Anıtkabir simboleggia infatti la nascita della Repubblica e le riforme rivoluzionarie che hanno plasmato la Turchia del XX secolo. La Cittadella, invece, custodisce tra le sue mura stratificate il passaggio di numerose civiltà, mentre il Museo delle Civiltà Anatoliche espone tesori archeologici di valore inestimabile che raccontano 10.000 anni di storia.
Certamente, la Moschea di Haci Bayram costituisce un esempio tangibile della sovrapposizione culturale, costruita letteralmente a ridosso di un antico tempio romano. Infine, il Parco di Gençlik offre uno spazio ricreativo moderno dove i cittadini possono godere di momenti di svago all'aria aperta.
Ankara quindi non è semplicemente una città di passaggio, bensì una destinazione che merita attenzione e tempo. Gli edifici storici, i musei ricchi di reperti e le aree verdi creano insieme un mosaico culturale sorprendentemente variegato. Attraverso questi cinque luoghi emblematici, i visitatori possono comprendere appieno come la capitale turca abbia saputo trasformarsi da piccolo centro anatolico a metropoli dinamica, mantenendo al contempo un legame profondo con le proprie radici storiche.
 
Fai il Viaggio del tuo sogno e prenota con noi Itinerario Turchia di incanto in 8 Giorni con prezzi vantaggiosi!
                                    
                                
#7. FAQs
Q1. Quali sono i principali luoghi di interesse da visitare ad Ankara? 
I principali luoghi da vedere ad Ankara includono l'Anıtkabir (mausoleo di Atatürk), la Cittadella di Ankara, il Museo delle Civiltà Anatoliche, la Moschea di Haci Bayram e il Parco di Gençlik. Questi siti offrono un mix di storia, cultura e svago nella capitale turca.
Q2. Quanto tempo è necessario per visitare il Museo delle Civiltà Anatoliche? 
Per apprezzare appieno la vasta collezione del Museo delle Civiltà Anatoliche, si consiglia di dedicare almeno 2-3 ore alla visita. Il museo ospita reperti che coprono 10.000 anni di storia dell'Anatolia, dalle civiltà preistoriche fino all'era ottomana.
Q3. La Cittadella di Ankara è accessibile ai visitatori? 
Sì, la Cittadella di Ankara è aperta ai visitatori. Si può passeggiare tra le antiche mura, esplorare le case ottomane restaurate e godere di una vista panoramica sulla città. L'ingresso è gratuito e la zona è particolarmente suggestiva al tramonto.
Q4. Qual è il significato dell'Anıtkabir per il popolo turco?
L'Anıtkabir, mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, è un simbolo fondamentale dell'identità nazionale turca. Rappresenta non solo il luogo di riposo del fondatore della Repubblica Turca, ma anche gli ideali di modernizzazione e laicità che hanno plasmato la Turchia contemporanea.
Articoli Relativi
Lasciatevi ispirare da queste letture di viaggio selezionate.