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La Giordania è una terra suggestiva caratterizzata da una straordinaria ricchezza culturale, se si pensa alle sue antichissime civiltà di cui ancora oggi si conservano straordinarie testimonianze, ma anche paesaggistica. Dal punto di vista naturalistico, i paesaggi della Giordania sono variegati, dalla montagna al mare passando per il deserto.

 

Ed è proprio del deserto più noto della Giodania che vogliamo parlarvi ,in questo articolo: il deserto del Wadi Rum, una distesa sconfinata dove formazioni di roccia arenaria modellate nelcorso del tempo dagli agenti atmosferici si alternano a rosse distese di sabbia.

 

La Giordania è una terra suggestiva caratterizzata da una straordinaria ricchezza culturale, se si pensaalle sue antichissime civiltà di cui ancora oggi si conservano straordinarie testimonianze, ma anchepaesaggistica. Dal punto di vista naturalistico, i paesaggi della Giordania sono variegati, dalla montagnaal mare passando per il deserto. Ed è proprio del deserto più noto della Giodania che vogliamo parlarvi in questo articolo: il Wadi Rum, una distesa sconfinata dove formazioni di roccia arenaria modellate nelcorso del tempo dagli agenti atmosferici si alternano a rosse distese di sabbia.

 

Il deserto del Wadi Rum non è un deserto sabbioso, al contrario, è prevalentemente roccioso con un paesaggiomolto simile a quello lunare, tanto che in arabo viene chiamato anche Wadi al Qamar, ossia “Valle della Luna”, o marziano, per via del colore rosso della sua sabbia e delle sue montagne di arenaria, che danno ai turisti la sensazione di trovarsi su un altro pianeta. E’ proprio questo il motivo per cui il Wadi Rum è stato e continua ad essere spesso utilizzato come set cinematografico per film di fantascienza ambientati principalmente nello spazio.

 

 

Il Wadi Rum è una valle che si estende su una superficie di circa 74.000 ettari, scavata nei millenni dalloscorrere di un fiume e modellata da vari tipi di agenti atmosferici, erosioni, attività tettoniche. La valle è un’area protetta sita a sud del paese sin dal 1997 e ogni anno viene visitata da centinaia di turisti. Il deserto del Wadi Rum è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità dal 2011.


Questo deserto è noto per aver fatto da sfondo alle grandiose imprese di T.E. Lawrence, il leggendario Lawrence d’Arabia, il quale trascorse molto del suo tempo in questo luogo stabilendovi il quartier generale durante la rivolta araba contro l’Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. Nel suo libro “I sette pilastri della saggezza”, Larence definì il deserto del Wadi Rum “vasto, echeggiante e divino”.


Lungi dall’essere il luogo inospitale e selvaggio che automaticamente si immagina quando si pensa al deserto, il Wadi Rum è attualmente abitato da comunità beduine che conducono una vita semplice e modesta, basata principalmente sull’allevamento di capre e dromedari e scandita da ritmi lenti che i turisti sembrano apprezzare e che amano regalarsi come esperienza di fuga dalle loro caotiche vite.


Ma gli insediamenti umani nel deserto del Wadi Rum non sono di data recente, il deserto è infatti abitato sin dalla preistoria. A testimonianza di ciò, sulle pareti dei numerosi canyon, sono ancora evidenti delle incisioni rupestri (si contano circa 30.000 petroglifi sulle rocce di tutto il wadi) che decorano le superfici di tenera arenaria del Wadi Rum, le più famose delle quali sono quelle incise sulle pareti dello stretto canyon Jabel Khazali, probabilmente di epoca nabatea, raffiguranti animali (soprattutto antilopi) e uomini.

 

 

Le raffigurazioni che compaiono sulle pareti rocciose del deserto del Wadi Rum comprendono archi e frecce, animali come cammelli, stambecchi e cavalli, vari simboli come linee e cerchi e offrono un raro spaccato sulla vita di queste antiche popolazioni, basata principalmente su attività pastorali, agricole e urbane. Per quanto concerne le iscrizioni, queste sono tamudiche, nabatee, islamiche e arabe e testimoniano la diffusa alfabetizzazione nella Penisola Araba.
 

Nel Wadi Rum sono presenti dei ponti di pietra sospesi che solo i turisti più avventurosi si cimentano a raggiungere. Jabal Umm Fruth è quello meno alto, mentre Jebel Burdah si raggiunge dopo una salita di circa un`ora che conduce al culmine del suo arco. Da lì su si possono scattare foto spettacolari.


Ain Shallaleh, la Sorgente di Lawrence, è un’altra imprescindibile tappa durante visitare il deserto del Wadi Rum. Dopo un sentiero in ripida salita, si giunge alla sorgente dove le carovane sostavano durante il loro viaggio nella Penisola Araba e i beduini abbeveravano i cammelli. La fonte è associata alla figura di Lawrence d’Arabia perché descritta nel suo libro “I sette pilastri della saggezza”. Con questo nome è stata battezzata anche una formazione rocciosa spessi inserita negli itinerari turistici.

 

 

Gli amanti dei deserti sabbiosi apprezzeranno le rosse dune del Wadi Um Ishrin, dalla cima delle quali si può ammirare un panorama davvero suggestivo e, se si è abbastanza coraggiosi, anche fare sandboard. Per avere un’idea di come si viva nel deserto, si può, poi, visitare il piccolo villaggio di Rum, abitato dalle comunità beduine locali.


Il Wadi Rum è il luogo ideale per gli amanti della natura e dello sport, particolarmente indicato per gli appassionati di trekking, hiking e arrampicata, ma anche per coloro che hanno semplicemente voglia di evadere dalle rumorose e affollate città per godersi un po’ di pace e silenzio a stretto contatto con la natura. Le sue montagne altissime, con vette di puro granito, raggiungono i 1750 metri. Jabal Rum è la seconda montagna più alta della Giordania.


Il deserto si può visitare su un dromedario o a bordo di un fuoristrada. Entrambe le opzioni sono divertenti ma il giro in jeep nel deserto è un’esperienza assolutamente adrenalinica. Neanche le dune più ripide vengono risparmiate dagli abili autisti che le solcano con grande dimestichezza dando l’impressione di conoscere il deserto come le loro tasche.
 

Molti turisti si concedono soltanto brevi e divertenti escursioni; alcuni si fermano a guardare lo spettacolare tramonto mentre sorseggiano del tè preparato dai beduini sul fuoco nei pressi dell’accampamento. Ci sono, poi, quelli che scelgono di regalarsi un’esperienza autentica e trascorrere anche la notte in un accampamento beduino, così da non perdere l’occasione di guardare lo straordinario cielo stellato e di ascoltare la musica tradizionale beduina, per poi addormentarsi protetti da calde coperte di lana nelle tende e risvegliarsi all’alba nel deserto.

 

Il deserto è particolarmente suggestivo di notte, quando la sabbia diventa fresca, milioni di stelle illuminano lo scuro cielo e la luna rischiara il paesaggio, regalando la sensazione di vivere in una favola.


Se vi state chiedendo qual è il periodo più adatto per visitare il deserto del Wadi Rum, sappiate che il suo clima (desertico appunto) lo rende una destinazione privilegiata tutto l’anno. Tuttavia, se si preferiscono temperature miti, i periodi compresi tra marzo-maggio e settembre-novembre sono i migliori e, proprio per le piacevoli temperature, i più popolari e frequentati.

 

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