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Porto di Alessandria: Storia, Cultura e Modernità

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Il porto di Alessandria rappresenta uno dei più importanti snodi marittimi del Mediterraneo, con una storia che si estende per oltre duemila anni. Fondato da Alessandro Magno nel 331 a.C., questo porto storico ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del commercio e della cultura dell'antico mondo mediterraneo. La sua posizione strategica sulla costa egiziana lo ha reso un punto cruciale per gli scambi tra Europa, Africa e Asia.

 

Il porto di Alessandria d'Egitto ha attraversato diverse fasi storiche significative, dalla sua età d'oro durante il periodo tolemaico fino ai giorni nostri. La presenza dell'iconico Faro, una delle Sette Meraviglie del mondo antico, la celebre Biblioteca e l'intenso traffico commerciale hanno caratterizzato la sua evoluzione nei secoli. Questo articolo esplora le trasformazioni del porto attraverso le epoche, dalla sua fondazione fino al suo ruolo nella moderna economia marittima egiziana.

 

L'Indice dei contenuti:

 

#1. La fondazione e l'età ellenistica

#2. Il porto nell'antichità

#3. Declino e rinascita in epoca moderna

#4. FAQs

 

 

 

1- La fondazione e l'età ellenistica

 

Nel 332 a.C., la storia del Mediterraneo orientale cambiò radicalmente con la fondazione di Alessandria d'Egitto, destinata a diventare il più importante centro portuale dell'antichità.

 

Alessandro Magno e la nascita della città

 

L'architetto Dinocrate progettò la città sul delta del Nilo seguendo la visione di Alessandro Magno, che voleva creare un nuovo centro di potere collegato con il resto del suo impero. La scelta strategica della posizione, tra il mare e il lago Mareotide, si rivelò fondamentale per il suo successivo sviluppo come polo commerciale e culturale.

 

 

Il periodo tolemaico e la Biblioteca di Alessandria

 

Con l'ascesa di Tolomeo I (323-285 a.C.), Alessandria divenne capitale del regno tolemaico, segnando l'inizio di un'epoca di straordinario splendore culturale. Il sovrano, assistito da Demetrio Falereo, istituì due centri di eccellenza:

  • Il Museo: centro di ricerca attivo dove studiosi e scienziati conducevano ricerche in laboratori specializzati, completi di giardini botanici e osservatori astronomici
  • La Biblioteca: la più vasta raccolta di opere del mondo antico, che arrivò a contenere tra 490.000 e 700.000 volumi

 

L'importanza commerciale e culturale

 

Durante l'età ellenistica, Alessandria si affermò come centro nevralgico del sapere e del commercio internazionale. La città divenne un crocevia di culture dove:

  1. Il greco si impose come lingua franca dell'amministrazione e del commercio
  2. Si sviluppò un sistema educativo avanzato nei ginnasi
  3. Fiorì il sincretismo religioso e culturale
  4. Si stabilì un sistema economico integrato che collegava diverse regioni

La presenza di una numerosa comunità di intellettuali, sostenuti dal patrocinio reale, trasformò Alessandria in un polo d'attrazione per studiosi da tutto il mondo mediterraneo. I Tolomei investirono considerevolmente nell'acquisizione di opere letterarie e scientifiche, istituendo anche il "fondo delle navi", che prevedeva la copia obbligatoria di tutti i testi presenti sulle imbarcazioni che attraccavano nel porto.

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Porto di Alessandria:  Storia, Cultura e Modernità

 

2- Il porto nell'antichità

 

La grandiosità del porto di Alessandria d'Egitto si manifestava attraverso le sue straordinarie opere architettoniche e infrastrutturali, che ne facevano il più importante scalo marittimo del Mediterraneo antico.

 

Il Faro di Alessandria

 

Il Faro di Alessandria, costruito tra il 300 e il 280 a.C. sotto i primi due Tolomei, rappresentava il simbolo della potenza marittima della città. L'opera, progettata da Sostrato di Cnido, si ergeva maestosa sull'isola di Faro con le seguenti caratteristiche:

Caratteristica Dettaglio
Altezza totale 120-130 metri
Struttura Tre livelli sovrapposti
Base Pianta quadrata, 60 metri
Secondo livello Sezione ottagonale, 30 metri
Terzo livello Torre cilindrica, 15 metri

 

 

L'Eptastadio e l'isola di Faro

 

L'Eptastadio, una strada rialzata lunga circa 1200 metri, collegava l'isola di Faro alla terraferma, dividendo il porto in due bacini distinti:

  • Il Porto Grande (orientale): destinato alle navi militari
  • L'Eunostos (occidentale): dedicato al commercio

Questa struttura ingegneristica non solo garantiva l'accesso all'isola ma fungeva anche da barriera protettiva contro le forti correnti occidentali. Due canali con ponti permettevano il passaggio delle imbarcazioni tra i due porti.

 

Il commercio marittimo

Il sistema portuale di Alessandria era dotato di infrastrutture all'avanguardia che includevano:

  • Il Kibotos: porto interno collegato al lago Mareotide
  • Le Apostasi: vasti magazzini lungo la costa
  • Neoria: cantieri navali per la costruzione delle imbarcazioni

Un sofisticato sistema di canali collegava il porto al Nilo attraverso il lago Mareotide, facilitando il commercio con l'entroterra. Un canale principale, lungo circa venticinque chilometri, derivava dal ramo canopico del Nilo a Schedia, garantendo l'approvvigionamento idrico della città attraverso un sistema di condutture sotterranee e cisterne.

 

Il porto era arricchito da edifici monumentali come il Posidium, un promontorio con santuario dedicato a Poseidone, e l'Emporium, centro nevralgico delle attività commerciali. La presenza di questi edifici testimoniava l'importanza non solo commerciale ma anche religiosa e culturale del porto di Alessandria.

Porto di Alessandria:  Storia, Cultura e Modernità

 

3- Declino e rinascita in epoca moderna

 

Conclusione

Il porto di Alessandria rappresenta una testimonianza straordinaria della capacità umana di creare centri marittimi di eccellenza che resistono alla prova del tempo. Le sue monumentali opere architettoniche, dalla maestosità del Faro alle innovative strutture dell'Eptastadio, unite alla presenza della celebre Biblioteca e del Museo, hanno definito standard ingegneristici e culturali che ancora oggi suscitano ammirazione. La sapiente progettazione del sistema portuale, con i suoi due bacini distinti e la rete di canali collegati al Nilo, dimostra una visione lungimirante che ha garantito secoli di prosperità commerciale.

 

La storia millenaria del porto alessandrino continua a influenzare il presente, mantenendo vivo il suo ruolo strategico nel Mediterraneo orientale. Gli elementi che resero grande questo porto nell'antichità - posizione geografica privilegiata, infrastrutture efficienti e capacità di connettere diverse culture - conservano la loro validità nell'era moderna. L'eredità di Alessandro Magno e dei Tolomei sopravvive nella continua centralità di Alessandria come punto d'incontro tra Europa, Africa e Asia, confermando il valore duraturo di una visione che ha saputo coniugare commercio, cultura e innovazione.

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4- FAQs

 

  1. Quali erano le caratteristiche principali del Faro di Alessandria? Il Faro di Alessandria raggiungeva un'altezza stimata tra i 120 e i 135 metri. Era caratterizzato da una struttura quadrangolare con tritoni agli angoli che suonavano il corno. Una statua colossale, probabilmente di Posidone con il tridente, dominava il tetto. All'interno, due rampe facilitavano l'accesso ai vari livelli.

  2. Per quale motivo Alessandria d'Egitto è considerata una città di grande importanza? Alessandria d'Egitto è stata una città di grande splendore e cultura. Fondata nel 280 a.C., ospitava il primo faro della storia, riconosciuto come una delle sette meraviglie del mondo. Il re Tolomeo I stabilì qui la capitale dell'Egitto, sostituendo Menfi, rendendola un centro nevralgico per il commercio e la cultura.

  3. Qual era la funzione del Faro di Alessandria? Il Faro di Alessandria aveva lo scopo di segnalare la posizione del porto alle navi. Durante il giorno, utilizzava specchi di bronzo lucidato per riflettere la luce solare visibile da lontano, mentre di notte venivano accesi fuochi per guidare le imbarcazioni.

  4. Chi è stato responsabile della distruzione della Biblioteca di Alessandria? La Biblioteca di Alessandria fu distrutta durante la conquista araba dell'Egitto. Si narra che nel 642, il generale ʿAmr b. al-ʿĀṣ, su ordine del califfo ʿOmar, ordinò la distruzione della biblioteca e dei preziosi manoscritti che conteneva.