Tempio di Beit El-Wali

Essa si trova ad Assuan, nei pressi del tempio di Kalabsha, a sud dell'Alta Diga. E' considerato come uno dei monumenti voluti da Ramesse II in veste nubiana, dedicato al culto del dio Amon e altre divinità. Beit el Wali fu preservato dalle inondazioni del Lago Nasser da un team di archeologi polacchi il cui lavoro fu finanziato dalla compartecipazione del Oriental Institute of Chicago/Swiss Institute of CairoProject. 

 

La pianta del tempio è cruciforme, con al centro un'ampia sala, un'anticamera trasversale corredata da colonne, e un santuario. Il tempio venne ricavato per la maggior parte dalla lavorazione del letto di roccia, ad eccezione del muro della sala principale. In essa si trovano resti di valore inestimabile, tra questi alcune pitture raffiguranti battaglie contro l'antico popolo sirio, libico, e il trionfo di Ramesse II sul popolo della Nubia. Queste scene in particolare ritraggono vari figli del faraone coinvolti in battaglia. 
L'entrata centrale, aggiunta in un secondo periodo, comunica con l'anticamera interna. Il soffitto di roccia poggia su due architravi orientate a nord-sud, sorrette  da due solide colonne. Si pensa che queste ultime risalgano al periodo pre-dorico, munite di 4 lati verticali, scavate in cima e un abaco squadrato. 

Alla fine di questi ambienti, un muro posteriore contiene una nicchia che mostra un gruppo statuario, Ramesse II tra altre due divinità. Dal muro posteriore fino all'anticamera, un'entrata conduce al santuario. 
 

Molti e vari sono i pareri sulla qualità artistica del tempio. Gli archeologi ritengono che esso sia stato costruito in 4 tappe e vari artisti si siano succeduti nella realizzazione delle nicchie e dei gruppi statuari. Durante la successiva era coopta, il tempio venne trasformato in luogo di culto cristiano.